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Mediaset accelera su fusione paneuropea ma nulla sul tavolo, apre a Vivendi

Pubblicato 14.09.2018, 09:27
© Reuters. L'ad di Mediaset Pier Silvio Berlusconi
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MILANO (Reuters) - L'ipotesi di creare un polo paneuropeo di tv generaliste è concreta e va perseguita, anche se al momento non ci sono trattative in corso con altri operatori né un progetto operativo. La tempistica, tuttavia, potrebbe essere anche piu veloce del previsto.

E' quanto ha sottolineato il cfo di Mediaset (MI:MS), Marco Giordani, parlando ieri sera con la stampa alla presentazione dei palinsesti di Radio Mediaset.

A proposito del polo della radio, Giordani ha annunciato che, dopo l'acquisizione di Radio Montecarlo, il gruppo punta a crescere all'estero, visto che in Italia non può più per ragioni di antitrust. E il primo paese non può che essere la Spagna, dove Mediaset controlla già Telecinco: "Stiamo valutando, come gruppo radiofonico, di andare fuori dal territorio nazionale, il gruppo ha la Spagna nel perimetro ed è naturale che il prossimo paese sia questo", ha detto Giordani.

Parlando più in generale del futuro della tv generalista, sempre più assediata dalla crescita della tv via web, Giordani ribadisce la posizione dell'azienda: "Premesso che non c'è un progetto operativo al momento, nessuno in Europa ha la dimensione per poter competere veramente e credo che nessuno sia nelle condizioni di comprare l'altro. Noi crediamo che le dimensioni in Europa in futuro siano importanti. Per questo bisogna trovare modalità per diventare piu grandi per migliorare il nostro posizionamento come operatori tv".

Giordani non commenta il rifiuto ad avviare trattative con Mediaset, espresso ieri da Tf1 e Prosibensat.1 interpellati da Reuters, "cosa devo dire".

Poi ha aggiunto: "Occorre muoversi, noi abbiamo la fortuna di essere leader in due Paesi, e siamo gli unici, e forse siamo i primi a dovere fare qualcosa. Comunque, non succederà nulla nelle prossime settimane, non c'è una scadenza, ma occore molta fortuna e non posso dire se accadrà entro l'anno", ha sottolineato.

E se entro la fine del 2018 non ci saranno novità su questo fronte, Mediaset tornerà a distribuire la cedola, "se non dovese succedere niente, siccome l'anno è andato bene, il dividendo ci sarà", ha assicurato il Cfo.

Giordani ha infine commentato lo stato del contenzioso con Vivendi (PA:VIV) sulla mancata acquisizione di Premium da parte francese in attesa della prossima udienza il 23 ottobre al tribunale civile di Milano. "Non escluderei niente anche se da gennaio non abbiamo più contatti, ma non serbiamo un rancore personale. Se si presentano siamo convinti che una soluzione la troviamo, basta la volontà".

© Reuters. L'ad di Mediaset Pier Silvio Berlusconi

Quanto all'andamento del polo delle radio a livello di risultati, l'AD Paolo Salvaderi ha detto: "Eravamo già al break even. Abbiamo rispettato il piano presentato da Berlusconi a Londra e stiamo rivedendo i risultati in anticipo sui tempi al 2020. "L'Ebit è stato positivo per 6 milioni nel 2017 e siamo vicini alla doppia cifra quest'anno. Per quanto riguarda la pubblicità, da gennaio a luglio il mercato della radio è cresciuto intorno al 5,5% e noi siamo vicini alla doppia cifra", ha concluso.

(Giancarlo Navach)

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