di Elvira Pollina e Giselda Vagnoni
MILANO (Reuters) - La legge italiana in base alla quale il gruppo francese Vivendi (PA:VIV) è stato costretto a congelare la maggior parte dei propri diritti di voto in Mediaset (MI:MS) potrebbe non essere conforme al diritto europeo, secondo il parere della Commissione Ue visionato da Reuters.
Il parere, sebbene non vincolante, potrebbe rafforzare la posizione di Vivendi nella prolungata disputa legale con Mediaset, che si trascina dal 2016, dopo la mancata vendita della pay tv Premium e il successivo raid di Vivendi, che ha costruito una partecipazione del 28,8% nel gruppo di Cologno.
Secondo la valutazione dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) la doppia partecipazione di Vivendi in Mediaset e Telecom (MI:TLIT) era però in violazione di una legge italiana finalizzata a impedire concentrazioni nel settore. Da qui la richiesta al gruppo francese di ridurre la propria quota in uno dei gruppi sotto al 10%.
Per ottemperare alla richiesta, Vivendi ha trasferito la maggior parte dei diritti di voto in Mediaset in un trust.
Secondo il parere legale della Commissione Ue, tuttavia, la legge italiana è in contrasto con la libertà di stabilimento e di circolazione dei capitali sancite dal Trattato Ue.
Se la decisione dell'Autorità Garante per le Comunicazioni venisse ribaltata e Vivendi recuperasse interamente i diritti di voto in Mediaset, i piani di Fininvest, holding della famiglia dell'ex premier italiano Berlusconi, di mantenere il controllo dell'emittente potrebbero complicarsi.
La Commissione ha dato il proprio parere alla Corte di Giustizia Ue, cui è stato chiesto di pronunciarsi sulla questione da un tribunale amministrativo italiano, cui Vivendi aveva fatto ricorso dopo la decisione dell'Agcom.
In una mail a Reuters, una portavoce della Commissione ha precisato che il ruolo della Commissione non è di prendere posizione ma di fornire un parere legale indipendente alla Corte su come interpretare il diritto Ue.
Mediaset e Vivendi non hanno voluto commentare.
Per l'Avvocatura generale dello Stato la legge italiana è invece conforme al diritto Ue, secondo il parere dato alla Corte che Reuters ha visionato. Non è stato immediatamente possibile avere un commento dell'Avvocatura.
La Corte di giustizia Ue dovrebbe emettere la sentenza nei primi mesi dell'anno prossimo, secondo quanto riferito da due fonti vicine alla situazione.
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