COLOGNO MONZESE (Reuters) - di Giancarlo Navach
COLOGNO MONZESE, 27 giugno (Reuters) - Nuova puntata nello scontro fra Mediaset (MI:MS) e Vivendi (PA:VIV) che dura da due anni. Stamani si è presentato in assemblea a Cologno - convocata per approvare il bilancio 2017 e il rinnovo dei vertici - un delegato di Simon Fiduciaria, in rappresentanza del 19,9% del capitale del Biscione conferito dai francesi, al quale è stato negato l'ingresso.
Al rappresentante del trust è stata consegnata una lettera con la decisione del Cda del Biscione: "Vivendi ha acquistato e detiene la partecipazione in Mediaset in violazione delle obbligazioni assunte da Vivendi a favore di Mediaset con il contratto stipulato l'8 aprile 2016 relativo alla cessione di Premium e delle disposizioni di cui all'articolo 43 del Tusmar".
Dunque porte chiuse all'assemblea perché Vivendi ha violato il contratto siglato con il Biscione che prevedeva solo l'acquizione del 3% del capitale di Mediaset e non una quota così elevata.
Vivendi detiene il 28,8% del capitale di Mediaset, con il 29,9% dei diritti di voto. In virtù della doppia partecipazione in Telecom Italia (MI:TLIT) e Mediaset, i diritti di voto sono stati congelati al 9,9% del capitale del Biscione, mentre il restante 19,9% è stato conferito nel trust che vede come socio unico Ersel Sim.
Laconico il commento del presidente Fedele Confalonieri, riconfermato per un altro triennio: "Ne hanno provate tante finora e provano anche questa. Mentre sul contenzioso non c'è niente di nuovo, la giustizia italiana è veloce come sappiamo e i tempi si allungano".
Quanto alle strategie future di Mediaset, dall'assemblea odierna è emersa una forte volontà a puntare sull'Europa per rafforzare il settore delle tv generaliste in chiave anti Netflix e altri colossi Usa della web tv.
"Dobbiamo guardare con interesse a una prospettiva di crescita internazionale nel nostro alveo naturale che è l'Europa", ha detto Confalonieri in avvio dell'assemblea, precisando meglio poi ai giornalisti: "Stiamo lavorando a un possibile accordo".
Ancora più esplicito l'AD, Pier Silvio Berlusconi:"Non possiamo parlare di colloqui o nessun tipo di trattativa che stia avvenendo, ovviamente siamo molto interessati alla creazione di un qualcosa di europeo, un qualcosa dove Mediaset, se ci fosse, sarebbe la locomotiva trainante e stiamo valutando tutte le possibilità e i progetti", facendo intendere che Mediaset sarebbe comunque il primo azionista nel caso in cui l'operazione andasse in porto. Top secret su quale Paese il Biscione stia puntando.
Infine, per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria al traino dei mondiali di calcio in Russia trasmessi in esclusiva sui canali Mediaset, Berlusconi ha ribadito che "la raccolta sui mondiali sta andando molto, molto bene al di sopra delle nostre aspettative, ma il dato preferiamo non darlo". Secondo quanto riferito da una fonte vicina alla società, la cifra della raccolta al momento dovrebbe essere già superiore ai 90 milioni di euro rispetto ai circa 70 milioni spesi per acquistare i diritti.