Di Mauro Speranza
Investing.com – A due mesi dal fallimento della IPO di Ant Group, fintech di Alibaba, il presidente e fondatore del gigante cinese dell’ecommerce, Jack Ma, sembra sparito dalle scene alimentando diversi dubbi sulla sua sorte.
La sua ultima apparizione pubblica risale al 24 ottobre a Shanghai nel corso di un evento nel quale Jack Ma aveva affondato diverse critiche al governo cinese e al suo sistema finanziario. “La Cina non ha un rischio finanziario sistemico, semplicemente perché non ha un sistema, e questo è il rischio”, aveva dichiarato Ma, per poi attaccare le banche cinesi colpevoli di operare “con mentalità da banco dei pegni”, quando invece "la buona innovazione non ha paura delle regole, ma di regole antiquate".
Dichiarazioni ‘pesanti’ che possono aver portato le autorità cinesi alla sospensione della quotazione di Ant Group, prevista per il 5 novembre 2020, ma mai andata in porto nonostante le previsioni di un successo annunciato ma forse scomodo.
Il valore delle azioni di Ant Group (HK:6688) vendute, secondo le previsioni, avrebbe dovuto superare i 37 miliardi di dollari, e la capitalizzazione totale sarebbe potuta arrivare a 316 miliardi, più della maggior parte delle grandi banche sia cinesi sia americane. Finora, la quotazione più grande è stata quella della compagnia petrolifera saudita Saudi Aramco (SE:2222), che ha raccolto 29 miliardi di dollari.
Secondo il Wall Street Journal, 48 ore prima della doppia quotazione a Hong Kong e Shanghai, un ordine diretto del presidente cinese Xi Jinping avrebbe portato allo stop all’operazione, con il Partito Comunista che non aveva ‘digerito’ le dichiarazioni di Jack Ma.
Intanto, il Financial Times riferisce che l’account Twitter dell’imprenditore non è aggiornato dal 10 ottobre e l’assenza di Ma alla registrazione della finale di ‘Africa’s Business Heros’, concorso televisivo per imprenditori in erba del continente africano con in palio un assegno da 1,5 milioni di dollari, stanno alimentando sempre più dubbi sulla sua condizione.
Dagli Stati Uniti Bloomberg riporta che le autorità di Pechino gli avrebbero raccomandato di non lasciare il paese, anche se, sottolinea l’Ansa, “uscire dalla luce dei riflettori è la mossa più prudente che si possa fare”.