LONDRA (Reuters) - La decisione del Cile di nazionalizzare l'industria del litio aggiunge nuove incertezze sulla catena di approvvigionamento delle case automobilistiche globali, che devono far fronte alla carenza di materiali per le batterie dei veicoli elettrici (Ev), e potrebbe rendere più urgente la ricerca di nuove fonti di questo metallo.
Il presidente cileno Gabriel Boric ha annunciato giovedì scorso l'intenzione di creare una nuova società statale per controllare l'industria del litio. Il Paese possiede le maggiori riserve mondiali di questo metallo e copre il 30% della produzione globale.
Nonostante alcune startup stiano lavorando alla produzione di batterie agli ioni di sodio che potrebbero fornire un'alternativa più economica per i veicoli elettrici, l'industria automobilistica dipenderà interamente dal litio per le proprie batterie ancora per molti anni.
I principali dirigenti del settore hanno avvertito di una possibile crisi della catena di approvvigionamento intorno alla metà di questo decennio, dato che le principali case automobilistiche del mondo hanno in programma di spendere quasi 1.200 miliardi di dollari fino al 2030 per lo sviluppo e la produzione di milioni di veicoli elettrici.
"Le case automobilistiche potrebbero essere più caute nell'impegnarsi in accordi di fornitura di litio con il Cile fino a quando non sarà chiaro come avverrà la nazionalizzazione", ha detto Caspar Rawles, chief data officer di Benchmark Mineral Intelligence. "La maggior parte dei gruppi automobilistici cercherà comunque un portafoglio diversificato di forniture regionali prima che questo avvenga, ma forse ciò rende altre regioni più attraenti".
David Brocas, fondatore di Voltaire Minerals, società di consulenza sulla supply chain mineraria, ha sottolineato come i metalli delle batterie stiano diventando strategicamente importanti per i Paesi tanto quanto il petrolio, e come di conseguenza le case automobilistiche avranno bisogno di una speciale "strategia di approvvigionamento diversificata".
Le principali case automobilistiche hanno già cercato nuove forniture di litio negli Stati Uniti, in Europa e in Africa.
General Motors (NYSE:GM), ad esempio, ha investito a gennaio in Lithium Americas Corp e la aiuterà a sviluppare il progetto di estrazione del litio Thacker Pass in Nevada.
Si prevede un'accelerazione di questa spinta verso nuove opzioni.
"Stiamo attuando una tabella di marcia per le materie prime che include la diversificazione regionale", ha reso noto una portavoce di Volkswagen (ETR:VOWG) via e-mail. "Stiamo quindi valutando molte regioni".
Il Chief Technology Officer di Mercedes-Benz, Markus Schaefer, ha detto ieri ai giornalisti che la casa automobilistica è "ancora aperta all'acquisto diretto dal Cile - ma ci sono alternative, come l'Australia e il Canada".
Dopo l'annuncio del Cile, i titoli dei minerari di litio in Australia, maggiore produttore del minerale che rappresenta circa la metà dell'offerta globale, sono saliti.
La mossa del Cile di nazionalizzare l'industria del litio segue una tendenza dei Paesi a cercare un controllo più stretto sulle proprie risorse chiave. Il Messico ha nazionalizzato la propria industria del litio, mentre Zimbabwe, Myanmar e Indonesia hanno annunciato restrizioni su varie materie prime.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)