Di Mauro Speranza
Investing.com – In queste ore la compagnia aerea lowcost britannica EasyJet ha annunciato un futuro taglio del personale per circa 4.500 posizioni, corrispondenti a un terzo della sua forza lavoro, per cercare di sostenere l'impatto del coronavirus sulle sue finanze e in vista della ripresa della sua attività.
Il secondo maggior operatore europeo lowcost, inoltre, nei giorni scorsi aveva annunciato di essere stato vittima nel mese di gennaio di un attacco informatico da parte di hacker che hanno acquisito dati relativi alle carte di credito di 2.208 utenti.
Non si tratta, dunque, di un periodo positivo per EasyJet le cui azioni hanno visto un dimezzamento del loro valore dallo scoppio della crisi da coronavirus, considerando che il settore è tra più colpiti dal lockdown deciso dai vari governi.
La crisi da coronavirus ha spinto in basso il titolo EasyJet (LON:EZJ) alla borsa di Londra, con le azioni che dal 21 febbraio, giorno di inizio del selloff a cui si è assistito sui mercati, passavano dalle 1.500 sterline alle attuali 740 sterline.
La decisione di ridurre il personale, però, non è stata presa solo da EasyJet, ma diverse compagnie aeree hanno già comunicato un piano di taglio dei costi particolarmente incentrato sui loro dipendenti.
American Airlines
Il taglio del 30% del personale è stato annunciato sempre in queste ore anche da American Airlines, tra staff manageriale e amministrativo. Il piano prevede una riduzione di circa 5 mila posti di lavoro e secondo la Cnbc la compagnia ha iniziato a offrire incentivi agli assistenti di volo e altri dipendenti per convincerli a licenziarsi.
"Nonostante la liquidità precedente la pandemia”, spiegava Elise Eberwein, vice direttrice generale della divisione people and global engagement di American Airlines, “gli aiuti significativi arrivati dal governo e il cash raccolto sui mercati dei capitali ci assicurino le basi per la stabilità, abbiamo bisogno di ridurre la nostra struttura dei costi, incluse le nostre spese più significative: il costo dei compensi e dei benefit".
La strada dell'addio volontario alla compagnia era stato già percorso da 39 mila dipendenti da inizio 2020, importante fetta della forza lavoro di American Airlines che alla fine del 2019 contava 39 mila unità.
Le azioni di American Airlines (NASDAQ:AAL) hanno visto un crollo superiore al 50%, passando dai 27 dollari del 21 febbraio agli 11 dollari di questo periodo alla borsa di New York.
Boeing
Nella giornata di ieri, l'AD di Boeing, Dave Calhoun, ha annunciato tramite e-mail ai dipendenti la prossima notifica di licenziamento a 6.770 lavoratori statunitensi, aggiungendo che nei prossimi mesi ci saranno ulteriori tagli per “diverse migliaia” di lavoratori.
Nel corso dello scorso aprile, il produttore di aerei aveva annunciato tagli al personale pari al 10% della sua forza lavoro mondiale di 160 mila unità.
Inoltre, da Boeing annunciavano l'approvazione della richiesta di uscita volontaria pervenuta da 5.520 dipendenti americani e che si realizzerà nelle prossime settimane.
La crisi da lockdown è costato anche alle azioni Boeing (NYSE:BA) oltre il 50% del loro valore, passando dai 330 dollari del 21 febbraio, agli attuali 149 dollari.
Ryanair
Nel giorno della festa dei lavoratori, Ryanair lanciava previsioni fosche sul suo futuro, 'annunciando' che le misure per contenere il coronavirus avrebbero potuto spingere la compagnia irlandese ad un taglio del personale pari al 30%, corrispondenti a 3 mila dipendenti rispetto ai 13 mila totali.
Se l'annuncio poteva sembrare una 'mossa' per 'spaventare' i governi occupati a definire le regole per il volo post lockdown, a metà maggio la perdita prevista nel primo trimestre dell'anno era di oltre 200 milioni di euro.
Il vettore irlandese, che si appresta a riprendere le attività nel nostro Paese a partire dal 24 giugno, prevede un'ulteriore riduzione del 20 per cento del traffico nel prosieguo dell'anno in corso, benché – come sottolineato dal ceo Michael O'Leary – non sia in grado di fare previsioni. Ciò nonostante, nel 2021 Ryanair stima di trasportare 80 milioni di passeggeri a fronte dei 149 milioni ospitati a bordo dei propri aerei nel 2019.
Alla borsa di Londra, il titolo Ryanair (LON:RYA) cedeva oltre il 50% tra febbraio e marzo, in piena crisi coronavirus, ma il recupero ha spinto le azioni a tornare sopra gli 11,50 euro attuali.
IAG - British Airways
La International Consolidated Airlines Group, più conosciuta con l'abbreviazione di IAG, è la multinazionale anglo-spagnola nata dalla fusione delle compagnie aeree di bandiera di Regno Unito e Spagna, ovvero British Airways e Iberia.
Nei primi tre mesi del 2020 i suoi ricavi sono scesi del 13% a 4,6 miliardi di euro, ma i conti peggioreranno, e di molto, nel prossimo trimestre.
Per questo motivo, l'amministratore delegato di British Airways, Alex Cruz, ha dichiarato che "nelle ultime settimane, le prospettive per l'industria aeronautica sono ulteriormente peggiorate e adesso dobbiamo agire. Siamo un'azienda forte e ben gestita, che ha affrontato e superato molte crisi nei nostri cento anni di storia. Anche noi dobbiamo superare questa crisi. Non c'è nessun salvataggio statale ad attenderci e non possiamo aspettarci che sia il contribuente a sostenerci indefinitamente”.
Quindi la IAG ha annunciato di essere costretta a ricorrere ad un programma di ristrutturazione fino a quando la domanda di viaggi aerei non tornerà ai livelli del 2019 e i tagli al personale - perché questo è ciò che si intende con ristrutturazione - sembrerebbero interessare per la maggior parte i dipendenti di British Airways, con 12.000 posti di lavoro a rischio".
Le azioni American International Group (NYSE:AIG) hanno visto ridotto il loro valore di circa un terzo, passando dalle 623 sterline del 21 febbraio, alle attuali 245 sterline.