Di Mauro Speranza
Investing.com – Unicredit (MI:CRDI) entra in campo nella partita dell'Ops di Intesa Sanpaolo (MI:ISP) verso Ubi Banca (MI:UBI). Secondo quanto diffuso dall'Ansa, infatti, la banca di Piazza Gae Aulenti parteciperà all'istruttoria sulla fusione tra la prima e la quarta banca italiana, operazione che potrebbe mettere fine alla “sostanziale simmetria” tra i due big del credito, secondo quanto avvertito dall'Antitrust, la quale sta indagando sui rischi per la concorrenza della concentrazione. Al procedimento, spiega l'agenzia, sono state ammesse anche Bper Banca (MI:EMII), Cattolica e la Fondazione Banca del Monte di Lombardia.
Con la partecipazione all'istruttoria, Unicredit potrà presentare memorie scritte, documenti, deduzioni, aver accesso agli atti, essere interrogata dagli uffici e partecipare all'audizione finale del collegio.
Secondo analisti interrogati da Business Insider, “è possibile anche che Unicredit sia entrata nell’istruttoria dell’Antitrust per poter rilevare delle filiali dove l’ipotetica concentrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi superasse i limiti della concorrenza” e sedersi al tavolo dei negoziati finali.
Tra gli altri soggetti che interverranno, Cattolica Assicurazioni, Fondazione Banca del Monte di Lombardia, componenti del patto Car dei grandi soci di Ubi, avranno una posizione contraria. Se il Car di Ubi si è già espresso contro l'operazione, Cattolica è legata da un accordo di bancassicurazione con Ubi e potrebbe sentirsi messa da parte dall'Ops.
A favore dell'Ops, invece, la posizione di Bper Banca (MI:EMII) con il suo principale azionista, Unipol (MI:UNPI), dopo l'accordo siglato per rilevare da Intesa Sanpaolo un gruppo di circa 500 filiali con lo scopo di attutire i timori di un impatto negativo sulla concorrenza.
L'istruttoria dell'Antitrust durerà fino a fine luglio e potrebbe condizionare la stessa offerta di Intesa Sanpaolo, seppur non indispensabile ai fini della pubblicazione del prospetto dell'Ops.
La partita: il terzo polo
Una eventuale aggregazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca avrebbe come conseguenza il venir meno del terzo polo bancario italiano, che “in un futuro non remoto avrebbe potuto fungere da polo di aggregazione, costituendo un terzo gruppo bancario di grandi dimensioni che si sarebbe affiancato alle due banche maggiori, Isp e Unicredit S.p.A.”, spiegava l'Authority nell'istruttoria stessa.
Da un punto di vista di capitalizzazione, infatti, Intesa Sanpaolo rappresenta il primo Gruppo bancario italiano con circa 41 miliardi di euro, seguito da Unicredit S.p.A., con circa 29 miliardi, e da Ubi Banca, con circa 3,3 miliardi. Tra i principali operatori figurano poi il Gruppo Banco Bpm (MI:BAMI), con circa 3 miliardi, Bper, con circa 2,3 miliardi, Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) S.p.A., con circa 1,6 miliardi.
Se l’Ops lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca dovesse andare a buon fine, nascerebbe un gigante del credito che, per dimensione dell’attivo e per valore di Borsa, sarebbe tra i leader del settore in Europa, ipotesi che Unicredit potrebbe avere interesse ad ostacolare.