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Orcel, il dealmaker deciso a ridisegnare la mappa bancaria europea

Pubblicato 27.09.2024, 19:04
© Reuters. L'amministratore delegato di Unicredit Andrea Orcel sorride mentre si allontana al termine dell'assemblea annuale di Confindustria a Roma, 18 settembre 2024. REUTERS/Remo Casilli
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MILANO/LONDRA (Reuters) - Quando Andrea Orcel ha assunto la guida di UniCredit (BIT:CRDI), nel 2021, il banchiere dalla lunga carriera nell'M&A ha promesso di non ripetere l'errore che ha visto fare a molti AD, ovvero cedere alle pressioni per concludere delle operazioni.

L'opportunità di perseguire una fusione bancaria transfrontaliera in Europa, operazione ritenuta quasi impossibile dai suoi amici e nemici, era un'occasione da non farsi sfuggire.

Nelle ultime settimane Orcel ha scosso l'establishment tedesco con il suo blitz su Commerzbank (ETR:CBKG), premendo per una fusione con la seconda banca quotata in Germania.

L'integrazione tra i due istituti creerebbe una nuova grande banca paneuropea che le autorità di vigilanza hanno a lungo incoraggiato per competere meglio con i giganti di Wall Street, ma su cui i politici hanno spesso opposto resistenza.

"È astuto, audace e determinato. Non accetta un no come risposta", ha detto Filippo Alloatti, head of financials credit di Federated Hermes, un investitore sia di UniCredit che di Commerzbank.

Da quando Orcel è arrivato al vertice della banca il valore del titolo UniCredit è cresciuto di oltre quattro volte. La banca italiana è significativamente più redditizia di quella tedesca, nonostante sia frenata dai maggiori costi del debito sovrano italiano.

"Rimaneva una grande domanda strategica: quale sarà il futuro di UniCredit?" ha detto Alloatti. "Ora abbiamo una risposta".

Il piano di Orcel è stato criticato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz come un "attacco ostile" insieme ai membri dei board della banca e ai dipendenti che vedono i posti di lavoro a rischio.

Concludere una fusione europea transfrontaliera abbastanza grande da ridisegnare la mappa bancaria europea gli offrirebbe una seconda possibilità per dimostrare che le grandi e complesse operazioni bancarie possono funzionare.

Orcel è stato uno dei principali architetti dell'acquisizione e dello scorporo dell'olandese Abn Amro da parte di Royal Bank of Scotland, una delle operazioni più disastrose della storia bancaria che ha portato al crollo di entrambi gli istituti di credito durante la crisi finanziaria globale.

Una fonte a conoscenza delle strategie della banca ha detto che Orcel non ha ancora assunto un consulente esterno in quanto le trattative formali per una fusione con Commerzbank non sono in corso.

Mercoledì, nel corso di una banking conference, l'AD ha spiegato che il 21% di Commerzbank che UniCredit ha raggiunto attraverso l'acquisito di azioni e derivati è per ora solo un investimento finanziario.

Il banchiere, classe '63, ha detto che abbandonerà una potenziale operazione se non potrà ottenerla a modo suo: "Non sottovalutate quanto siamo disciplinati," ha detto alla conference.

Le sue prime mosse denotano comunque il desiderio di andare avanti.

Una fonte vicina alla banca ha detto che la reazione negativa seguita all'annuncio della iniziale quota del 9% in Commerzbank lo scorso 11 settembre ha spinto a un cambio di tattica.

Dopo che il governo tedesco ha detto che non avrebbe venduto altre azioni di Commerzbank, UniCredit ha aumentato la propria quota utilizzando strumenti derivati.

LA STRADA VERSO LA VETTA

Gli attuali e gli ex colleghi di Orcel lo definiscono una persona irrequieta ed esigente, causa in parte dell'elevato turnover dei top manager e dei capi divisione di UniCredit, in netto contrasto con la stabile leadership della sua maggiore concorrente italiana, Intesa Sanpaolo (BIT:ISP).

Mentre era a capo dell'investment banking di Ubs i suoi tentativi di diventare Ceo lo avevano reso impaziente. Nel 2018 ha lasciato l'incarico per accettare l'offerta di diventare l'AD di Santander (BME:SAN), ma la banca spagnola ha ritirato la proposta in seguito a un disaccordo sul compenso. Orcel ha chiesto un risarcimento danni, ottenendo milioni di euro dopo una battaglia in tribunale.

Orcel è estremamente riservato sulle sue decisioni e sulle informazioni che raccoglie, un'abitudine che ha acquisito come banchiere d'investimento quando, racconta una fonte, non rivelava nemmeno ai suoi superiori gli argomenti discussi con i clienti.

Al suo arrivo in UniCredit Orcel, proiettando le slide direttamente dal suo pc per garantire la riservatezza delle informazioni, sorprese i membri del Cda abituati a ricevere materiale cartaceo dal precedente AD.

A differenza di altri amministratori delegati non cerca agganci politici. Ad esempio, la scorsa settimana, a un evento a Roma, Orcel si era messo in fila per incontrare la premier Giorgia Meloni, ma ci ha rinunciato dopo aver visto la coda, ha detto un testimone di Reuters.

Orcel ha dimostrato più volte di non farsi problemi a provocare o sfidare chi è al potere.

Ha irritato il governo quando, nel 2021, ha fatto saltare all'ultimo minuto un accordo per l'acquisizione di Mps (BIT:BMPS). Più recentemente, UniCredit ha contestato la richiesta della Bce di ridurre ulteriormente le sue attività in Russia. 

Adesso la Ceo designata di Commerzbank, Bettina Orlopp, si è impegnata a mantenere l'indipendenza della banca e i sindacati a combattere qualsiasi acquisizione. Le elezioni tedesche del 2025 potrebbero inasprire l'opposizione anche se il governo, che possiede ancora il 12% di Commerzbank, non ha chiari strumenti per fermare Orcel.

© Reuters. L'amministratore delegato di Unicredit Andrea Orcel sorride mentre si allontana al termine dell'assemblea annuale di Confindustria a Roma, 18 settembre 2024. REUTERS/Remo Casilli

Una persona che conosce Orcel da anni e che ha lavorato per lui ha detto che, di fronte a così tanta opposizione, il banchiere si è "messo all'angolo" nel cercare un accordo con Commerzbank, ma che la sua volontà di lasciare qualcosa è forte.

"Questa sarebbe davvero la più importante operazione M&A transfrontaliera che abbiamo visto in Europa", ha detto Luca Evangelisti, investiment manager e head of credit research di Jupiter Asset Management.

(tradotto da Laura Contemori, editing Andrea Mandalà)

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