MILANO (Reuters) - La decisione di contestare la vendita del 2013 degli immobili storici di Rcs (MI:RCSM) a Blackstone attraverso un arbitrato è stata presa dal Cda perché era un "atto dovuto".
Lo ha detto il presidente e AD del gruppo editoriale Urbano Cairo nel corso dell'assemblea di bilancio di Rcs.
"Non ero consigliere quando fu venduto l'immobile, avevo una partecipazione del 2,7%. Ai tempi scrissi una lettera all'allora presidente Angelo Provasoli in cui chiedevo lumi sulla vendita, che era stata fatta a prezzo più basso di quanto secondo me valesse l'immobile", ha detto ai soci.
Cairo ha poi spiegato che, una volta divenuto proprietario di Rcs e assunta la gestione del gruppo nell'agosto del 2016, "abbiamo svolto una due diligence interna su tutte le grandi operazioni fatte prima del nostro arrivo. Credo fosse un atto dovuto". Dall'esame della vendita dell'immobile al fondo Delphine gestito da Kryalos (gruppo Blackstone), "abbiamo deciso tutti insieme in Cda di fare un arbitrato. Secondo noi era un atto dovuto".
Lo scorso novembre Rcs è ricorsa a un arbitrato, che si è costituito il 15 aprile, per chiedere l'annullamento della vendita. Il 16 settembre si terrà la prossima udienza.
Il gruppo Usa ha risposto sempre a novembre con una contro causa a New York accusando Rcs di aver impropriamente reclamato la proprietà degli immobili e di aver per questo "intenzionalmente interferito" con la vendita ormai quasi conclusa degli asset ad Allianz (DE:ALVG). Il 24 aprile un giudice newyorchese ha però sospeso il procedimento in attesa dell'arbitrato iniziato a Milano.
Il 22 aprile Blackstone ha intentato una nuova causa, questa volta direttamente contro Urbano Cairo, con sostanzialmente le stesse accuse rivolte a Rcs, secondo un documento legale visto da Reuters.
(Claudia Cristoferi)
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