RIYADH (Reuters) - La domanda mondiale di petrolio, più forte del previsto, dovrebbe contribuire a mantenere i prezzi del greggio attorno ai 55-60 dollari al barile nei prossimi due mesi, nonostante alcuni segnali di crescente surplus nella produzione Usa, ha detto oggi a Reuters un importante delegato Opec del Golfo.
Tali dichiarazioni sembrano contrastare con alcune previsioni di mercato secondo cui la sovrapproduzione Usa potrebbe spingere i prezzi addirittura a 20-30 dollari al barile, e sono un segnale della fiducia che continua a regnare tra i membri principali dell'Opec sulla strategia di difesa della propria quota di mercato.
"La domanda globale sta crescendo in modo nettamente più forte che atteso. A dicembre, a gennaio, e soprattutto a febbraio era oltre le previsioni", ha detto il delegato.
"Ci sono ancora incertezze, i prezzi resteranno fluttuanti, attorno ai 55-60 dollari".
"Se si guarda agli Usa, è dura davvero, le scorte sono in aumento. Ma se si guarda al mercato internazionale, gli stock sono in aumento ma entro la media degli ultimi cinque anni", ha concluso il delegato.
(Rania El Gamal)