Investing.com - Forti vendite su Saipem e su tutto il comparto dei petroliferi di Piazza Affari. Il titolo Saipem (MI:SPMI), infatti, cede oltre il 4%, perdendo così i guadagni delle due sedute precedenti.
Gli analisti di Credit Suisse hanno tagliato il target price a 3,9, riducendolo dal precedente 4,1, quotazione ancora minore rispetto alla attuale di 4,283.
Negativo l’indice degli energetici, il FTSE Italia Oil & Gas, con Saras (MI:SRS) che perde quasi il 2%, mentre Tenaris (MI:TENR) e Eni (MI:ENI) non riescono a passare in verde.
Mentre si attendono i dati sulle scorte di petrolio che verranno rilasciati dall’API questa sera alle 22.30, il prezzo del greggio cerca una risalita e supera i 58 dollari al barile, con il Brent che resta in scia e viene scambiato a 64 dollari.
Sul petrolio pesa ancora la guerra commerciale USA – Cina, in quanto le due nazioni rappresentano i principali consumatori mondiali di greggio.
Pertano, “i timori per le prospettive per l’economia globale sembrano far passare in secondo piano grandi eventi come le tensioni in Medio Oriente al momento”, spiega su Bloomberg Sunghil Will Yun, analista esperto di materie prime presso HI Investment & Futures Corp.
Medio Oriente, però, che sembra non trovare pace. L’Iran, infatti, ha ammesso di aver aumentato l’arricchimento di uranio oltre la soglia di purezza concordata nell’accordo sul nucleare, facendo scattare le minacce di Trump. Teheran “farà meglio ad essere cauta”, aveva avvertito il presidente USA, il quale ritiene che si tratti di un passo avanti verso lo sviluppo di armi nucleari.