MILANO (Reuters) - Il possibile ritorno dell'embargo verso l'Iran, dopo il passo indietro degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare, preoccupa Saras (MI:SRS), la società di raffinazione della famiglia Moratti.
Parlando con gli analisti, nella call sui risultati del primo trimestre, l'AD Dario Scaffardi ha detto: "L'Iran è uno dei principali fornitori di greggio di Saras, ma non è l'unico e certamente Saras rispetterà qualunque decisione che sarà presa, come abbiamo sempre fatto. La situazione attuale ci preocupa perché ha effetti sui rapporti internazionali e su tutto lo scenario".
Il manager ha poi aggiunto: "La posizione dei Paesi non è chiara, a parte quella degli Stati Uniti. E al momento ci sarà un po' di pressione sul prezzo perché i rapporti commerciali con l'Iran saranno un po' più complicati".
Scaffardi ha poi sottolineato che, in questa fase, non è cambiato nulla nei rapporti con l'Iran e, quindi sulle forniture di greggio. "Siamo in contatto con tutti i fornitori di questo tipo di greggio nel mondo, come l'Iraq, l'Arabia, la Libia, la Russia. Questi sono i principali fornitori di questo tipo di prodotto, così come l'Africa occidentale", ha concluso Scaffardi, evidenziando che non è noto quello che succederà sul mercato.
(Giancarlo Navach)