ROMA (Reuters) - Nel 2017 il monte ricavi del sistema italiano della comunicazione (Sic) è stato di 17,5 miliardi, in calo di quasi 1 punto percentuale rispetto all'anno precedente.
Lo ha stabilito l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) che utilizza questo valore per calcolare la forza di mercato dei vari operatori in relazione ai limiti di antitrust imposti dalla legge Gasparri sul sistema radiotelevisivo.
Mediaset (MI:MS), che da anni è oggetto delle attenzioni del gruppo francese Bollorè, nel 2017 ha conquistato il 13,6% degli introiti del sistema rimanendo così al di sopra della soglia limite prevista dalla legge per le partecipazioni incrociate Tv/telefonia.
La norma impedisce agli operatori della telefonia di avere partecipazioni nel settore televisivo in aziende con una quota di mercato superiore al 10%. Questo divieto ha costretto Bollorè a sterilizzare circa il 20% dei titoli Mediaset che aveva rastrellato. Bollorè è il primo azionista azionista di Telecom Italia (MI:TLIT).
L'Agcom ha calcolato che l’area radiotelevisiva conferma il proprio primato per incidenza sul totale (51%), mentre scende al 22% il peso complessivamente esercitato da quotidiani, periodici, agenzie di stampa ed editoria annuaristica.
L’incidenza sul SIC dell’editoria elettronica e della pubblicità online è cresciuta al 14%, mentre il peso del settore cinematografico registra una flessione, attestandosi al di sotto del 5%.
Agcom ha determinato che nessuno degli operatori del sistema "abbia realizzato nel 2017 ricavi superiori al limite del 20%" nel comparto di appartenenza.
I primi dieci gruppi operanti nel Sic rappresentano congiuntamente quasi 11 miliardi di ricavi, pari al 62% delle risorse totali.
Le quote più rilevanti sono detenute da Comcast Corporation/Sky (15,4%), Fininvest (15,2%) e Rai (14,1%). Seguono Google (NASDAQ:GOOGL) (4,1%), Cairo Communication (MI:CAI) (3,8%), Gedi (MI:GEDI) (3,2%), Facebook (NASDAQ:FB) (2,7%), Discovery (1,3%), Italiaonline (1,3%) e Gruppo 24 Ore (1,1%).