GAZA/GERUSALEMME (Reuters) - Sorpassa quota 800 il bilancio delle vittime, in gran parte civili, nella Striscia di Gaza, mentre gli Stati Uniti attraverso il segretario di Stato John Kerry tentano di intensificare le pressioni per arrivare ad un cessate il fuoco, dopo l'uccisione ieri di 15 persone rifugiate in una scuola gestita dall'Onu.
L'esercito israeliano ha spiegato di essere stato attaccato da militanti palestinesi operanti nell'area della scuola e di aver risposto al fuoco, accusando inoltre Hamas di aver evitato ogni evacuazione.
Ambienti diplomatici Usa sottolineano il crescente disappunto del segretario di Stato per la situazione, ma resta cautela sui progressi della mediazione portata avanti da Kerry e che coinvolge anche Egitto, Turchia, Qatar e Autorità palestinese.
Secondo alcune fonti il cessate il fuoco potrebbe essere raggiunto la settimana prossima, in occasione della chiusura del Ramadan. Il premier israeliano Benjamin Netanyauh riunirà oggi il comitato di sicurezza per discutere l'ipotesi di una limitata tregua umanitaria che, secondo fonti, potrebbe inizialmente durare sette giorni.
Le predite israeliane subite nel corso dell'azione di terra a Gaza ammontano al momento a 32 soldati.
Gli scontri nella Striscia stanno inoltre causando tensioni anche in Cisgiordania e a Gerusalemme, dove cresce la protesta palestinese. In Cisgiordania 10.000 palestinesi hanno dato vita ad una marcia di solidarietà con Gaza, lanciando pietre e molotov contro un check point dell'esercito israeliano; secondo fonti mediche palestinesi la risposta armata ha causato un morto e 200 feriti.