Di Alessandro Albano
Investing.com - Prosegue il rally di inizio anno per i principali indici di Wall Street, mentre il NASDAQ Composite (ora in calo dello 0,7%) risente del rialzo dei rendimenti obbligazionari a lungo termine. Dopo i nuovi massimi raggiunti alla vigilia, il Dow Jones è in rialzo dello 0,8%, lo S&P 500 avanza dello 0,4%, mentre il Russell 2000 registra il +0,4%.
Sull'obbligazionario, l'aumento dei rendimenti si sta osservando in particolar modo nella parte alta della yield curve, con le scadenza a breve termine pressoché ferme. Il T-bond a 10 anni è in rialzo del 2,5% all'1,67%, mentre il titolo a 30 anni è in aumento del 2,6% ad un tasso del 2,07%.
Tra i titoli, Apple (NASDAQ:AAPL) balla sulla soglia dei 3.000 miliardi di dollari di valore di mercato (ora sulla parità a $182,12), con Wedbush che vede il titolo superare i $ 200 nel corso dell'anno. L'analista Daniel Ives ha uno scenario rialzista di $ 225, che potrebbe portare la società a valere $3,69 trilioni.
Brutta partenza per Warner Music (NASDAQ:WMG) (-4,5%), sulla notizia che gli azionisti Access Industries e le controllate venderanno 8,56 milioni di azioni della società. La prospettiva di un aumento del flottante – pari a circa l'1,6% del capitale della società – ha messo sotto pressione il titolo, con gli azionisti che stanno cedendo tutte le azioni ordinarie di classe A che detengono in portafoglio.
Ancora rialzi per le compagnie aree nonostante i nuovi casi Covid negli Stati Uniti abbiano superato il milione, con American Airlines (NASDAQ:AAL), JetBlue Airways (NASDAQ:JBLU), Delta Air Lines (NYSE:DAL) e Southwest (NYSE:LUV) che guadagnano oltre l'1%.
Rialzo anche per Ford (NYSE:F) dopo che il colosso automobilistico ha dichiarato che raddoppierà la capacità di produzione annuale del pickup elettrico F-150 Lightning a 150.000 veicoli, mentre General Electric (NYSE:GE) beneficia della promozione ad Outperform da parte di Credit Suisse (SIX:CSGN).
Lato macro, l'indice ISM dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero è calato a 58,7 a dicembre dai precedenti 61,1, al di sotto dei 60,0 previsti da Investing.com. Intanto l'OPEC+ ha deciso di aumentare l'obiettivo di produzione di 400.000 barili al giorno a partire da febbraio, portando a termine i tagli messi in atto nell'aprile 2020.
“I prezzi del petrolio si aggirano ancora intorno agli 80 dollari al barile, probabilmente più alti di quelli che il presidente Joe Biden vuole", ha dichiarato martedì a CNBC Herman Wang, managing editor di "OPEC e Middle East News" presso S&P Global.