Di Geoffrey Smith
Investing.com - Nokia sta finalmente traendo vantaggio dalla campagna condotta dagli USA contro il suo maggiore rivale, Huawei.
Il produttore finlandese di attrezzature per reti di telecomunicazione ha reso noto che si aspetta un aumento delle vendite e dei margini nel secondo semestre dell’anno, con gli operatori di rete che erano stati scoraggiati dall’effettuare grossi ordini nel primo semestre per la pandemia che ora sono tornati a firmare nuovi contratti per il 5G.
Come per il suo rivale svedese Ericsson, le prospettive competitive a lungo termine per Nokia continuano a migliorare man mano che la determinazione degli USA di eliminare Huawei dai mercati occidentali lentamente convince i tradizionali alleati a seguire l’esempio di Washington.
La compagnia ha riportato profitti operativi rivisti di 423 milioni di euro nel secondo trimestre, battendo di oltre un terzo le aspettative.
Nokia ora si aspetta che i margini operativi migliorino al 9,5% (sebbene ancora con un ampio range di possibili esiti) dal precedente obiettivo del 9%, ed utili per azione di 25 centesimi, in salita dal range medio di 23 centesimi di marzo.
Anche se gli analisti pro-vendita possono accusati di aver organizzato “sorprese” rialziste per il titolo che coprono, la deludente performance di Nokia negli ultimi quattro anni ha dato loro numerose ragioni di essere pessimisti, perciò l’elemento sorpresa della pubblicazione di questo venerdì è più reale che per qualsiasi altro titolo. I ricavi sono risultati al di sotto delle aspettative, dopotutto.
Avendo deluso sulla maggior parte del boom degli ordinativi di impianti 5G per le difficoltà di assorbire Alcatel-Lucent (PA:ALUA), acquisita nel 2016, il titolo di Nokia aspetta da tempo una buona performance. Continua a segnare un crollo del 26% sugli ultimi tre anni, un periodo in cui il titolo di Ericsson è schizzato del 96%. Il rapporto p/e, sebbene alto a 58 volte, viene distorto da un denominatore eccezionalmente basso, ed è comunque la metà di quello di Ericsson, pari a 121.
La variabile chiave è rappresentata, ovviamente, dalle consegne. Nokia sembrava aver stretto un accordo rivoluzionario con Alcatel-Lucent solo quattro anni fa, prima di disfare tutto il buon lavoro con un’integrazione raffazzonata.
Dalla prossima settimana, ci sarà un nuovo amministratore delegato: Pekka Lundmark, finlandese, la cui esperienza nell’austero mondo degli impianti energetici a combustibili fossili con Fortum si pone in netto contrasto con Rajeev Suri, che simboleggiava l’apertura ad un mercato globalizzato.
Lundmark entra in scena in un momento positivo, quando la nuova stazione per l’accesso radio di Nokia sta contribuendo a rendere la compagnia sempre più competitiva anche senza l’aiuto di pressioni geopolitiche e quando, potremmo dire, si è ormai lasciata alle spalle il peggio dei suoi problemi ciclici ed interni. Tuttavia, tra i due grandi fornitori europei del 5G, resta la scelta più rischiosa.