Investing.com – Accelera Telecom Italia (MI:TLIT) a Piazza Affari, con un guadagno del 2%, tra le migliori delle blue chips del Ftse Mib, seconda solo a Diasorin (MI:DIAS) e Azimut (MI:AZMT). Inoltre, si muove positivo tutto il settore, con l’indice di settore FTSE Italia All Share Telecommunications che guadagna l’1,30%.
In mattinata sono arrivate le parole di Angelo Marcello Cardani, presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), il quale ha rassicurato il settore circa il 5G. Secondo Cardani, “sembra rientrata la preoccupazione iniziale degli effetti ambientali e sanitari del 5G, tecnologia che tra l'altro espone a un 'inquinamento' elettromagnetico molto inferiore rispetto ai 2G/3G/4G".
Telecom Italia (MI:TLIT), infatti, è tra le società del settore che più sta investendo nel 5G e dopo aver reso disponibile la tecnologia nelle città di Roma, Torino, Napoli, punta ad altre 6 per fine anno e 120 entro il 2021, a cui si aggiungeranno 200 destinazioni turistiche, 245 distretti industriali.
L’Italia “ha compiuto i passi necessari a promuovere la diffusione del 5G con largo anticipo rispetto alla gran parte degli altri Stati europei, come riconosciuto nel Rapporto Desi 2019”, (Digital Economy and Society Index, ndr), dove “il parametro relativo all’aspetto frequenziale del 5G è l’unico in cui l’Italia primeggia”, aggiungeva Cardani.
“Gli operatori nazionali godono di un quadro certo relativo alla disponibilità delle bande di frequenza, nello specifico per il 5G e più in generale dell’intero spettro armonizzato a livello europeo. Ciò appare di non poco conto”, dice Cardani. E il tavolo tecnico al Mise potrà, sottolinea, contribuire “a migliorare ulteriormente le prestazioni delle reti 5G, consentendo all’Italia di posizionarsi tra i primi Paesi al mondo ad aver lanciato servizi 5G commerciali”.
Al centro delle parole del presidente dell’Agcom c’è anche il tema dello scorporo della rete, con Telecom Italia (MI:TLIT) particolarmente interessata. “Se scorporiamo la rete Telecom Italia non è per niente contenta: è un problema politico e sta al Governo e al Parlamento decidere cosa fare, diciamo che il senso della storia dovrebbe dirci di andare avanti”, ha spiegato Cardani.
Intanto, proseguono i rumors sul tema dell’integrazione tra Telecom Italia (MI:TLIT) e Open Fiber. Secondo quanto scriveva il Messaggero, il possibile accordo tra i due soggetti potrebbe riguardare solo le aree nere (aree di mercato), lasciando fuori quelle bianche, cioè a fallimento di mercato.
Secondo gli analisti di Equita SIM, l’ipotesi “focalizzerebbe il deal sulle aree dove possono esserci le maggiori sinergie di investimento, in secondo luogo risolverebbe il tema delle gare Infratel aggiudicate a Open Fiber, anche perché operatore non verticalmente integrato”.