MILANO (Reuters) - Il cda di Telecom Italia (MI:TLIT) ha convocato per il 4 maggio l'assemblea della società per l'integrale rinnovo del cda.
Lo dice una nota del gruppo dopo il consiglio di amministrazione odierno, affermando che con questa mossa la richiesta del fondo Elliott di integrazione dell'agenda dell'assemblea è superata.
Nel corso del consiglio si è dimesso il presidente esecutivo Arnaud de Puyfontaine, e con lui altri sei consiglieri candidati da Vivendi (PA:VIV): Camilla Antonini (indipendente), Frédéric Crépin, Felicité Herzog (indipendente), Anna Jones (indipendente), Marella Moretti (indipendente) ed Hervé Philippe.
Secondo una fonte vicina alla situazione "è un tentativo di arrocco di Vivendi che punta a spaccare il fronte tra Elliott e i fondi azionisti".
"In assemblea si andrà alla conta dei voti" aggiunge.
Secondo un'altra fonte "Vivendi godrebbe l'appoggio di qualche fondo internazionale".
Nell'assemblea di maggio 2017 per il precedente rinnovo del cda la lista presentata da Vivendi aveva prevalso di misura su quella presentata da Assogestioni.
DE PUYFONTAINE: STOP A INCERTEZZA
De Puyfontaine spiega a propria volta in una nota di voler "affrancare, nella veste di presidente di Tim e nell'interesse di tutti gli azionisti, il Consiglio dal clima di incertezza che si è creato e che distoglie l'attenzione da quella che è la nostra priorità, cioè la rapida realizzazione del piano strategico".
E in prima persona rinnova il proprio impegno.
"Confermo il mio impegno a favore del progetto di trasformazione di Tim e sono convinto che questa decisione darà ulteriore stabilità e sostegno al nostro AD Amos Genish e alla sua squadra, permettendogli di creare valore per tutti i nostri stakeholder" scrive nella nota odierna.
"Con tutta probabilità si candiderà nuovamente" dice un'altra fonte.
Il fondo Elliott, secondo le comunicazioni, detiene il 3,75% in azioni ordinarie e un ulteriore 1,99% attraverso una posizione lunga con regolamento in contanti (Synthetic equity swap).
Elliott chiede un cda di consiglieri indipendenti e radicali cambiamenti nella gestione del gruppo, dalla separazione della rete alla vendita di Sparkle, all'unificazione delle diverse categorie di azioni.
Il vicepresidente con deleghe per la sicurezza Giuseppe Recchi si è dimesso con decorrenza immediata. Il cda lo ha rimpiazzato, nel ruolo e nella delega alla sicurezza, con il consigliere Franco Bernabè.