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Tim, nessuna delega per impedire voto assemblea 24 aprile, decide tribunale

Pubblicato 17.04.2018, 19:46
© Reuters. Tim, nessuna delega per impedire voto assemblea 24 aprile, decide tribunale
TLIT
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VIV
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MILANO (Reuters) - Telecom Italia (MI:TLIT) (Tim) dice che il presidente dell'assemblea del 24 aprile non avrà il potere di impedire la votazione dei rappresentanti del fondo attivista Elliott in cda, senza un provvedimento del tribunale.

E' quanto si legge in una nota che integra le informazioni sulle prossime assemblee su richiesta Consob.

La nota spiega le ragioni delle recenti dimissioni di ciascuno degli otto consiglieri uscenti, che contengono in tutti i casi, ad eccezione di Giuseppe Recchi, note critiche nei confronti del fondo attivista Elliott, che ha acquistato l'8,84% del capitale e intende nominare sei suoi rappresentanti.

Otto consiglieri di nomina Vivendi (PA:VIV) hanno annunciato la volontà di lasciare per impedire a Elliott di votare i suoi candidati il 24 aprile, nel tentativo di rinnovare tutto il cda durante una successiva assemblea convocata per il 4 maggio.

La delibera "non prevede deleghe a chi presiederà l'assemblea del 24 aprile per 'non ammettere a votazione le delibere inserite all'ordine del giorno su proposta del socio Elliott'", spiega la nota. "Né il consiglio, del resto, avrebbe potuto deliberare una siffatta attribuzione di poteri".

Il mandato dato al vicepresidente e all'AD, conferito dal cda di inizio aprile, ha come "oggetto la promozione di azioni avanti all'autorità giudiziaria" al fine di ottenere un provvedimento "sempre da parte dell'autorità giudiziaria" finalizzato a "prevenire la votazione da parte dell'assemblea dei soci del 24 aprile 2018" sulle nomine in cda.

Tim e il suo primo azionista Vivendi hanno fatto ricorso al giudice e sarà probabilmente il tribunale a decidere, nei prossimi giorni, se il voto sul nuovo consiglio si terrà il 24 aprile o il 4 maggio, come richiesto dal socio francese.

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Ma anche se si andasse al rinnovo completo del cda il mese prossimo, Vivendi dovrà probabilmente accontentarsi di 5 consiglieri su 15, mentre alla lista Elliott, che ha il consenso dei proxy adviser e quindi dovrebbe ottenere il voto favorevole della maggioranza degli investitori istituzionali, dovrebbero andare 10 consiglieri.

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