Di Alessandro Albano
Investing.com - Il nuovo piano industriale di Telecom Italia (MI:TLIT) presentato nel cda di mercoledì e lo scorporo della rete non sembrano entusiasmare gli investitori, con il titolo che giovedì perde l'1% ad euro 0,4055 (-8% in un mese).
Nel consiglio di ieri, comunica una nota del gruppo, "l'Ad Pietro Labriola ha illustrato le linee guida del piano industriale 2022-2024", che verranno formalmente presentate il prossimo 2 marzo, giorno in cui il cda si riunirà per approvare il bilancio 2021 e valutare l'interesse del fondo KKR. Piano che prevede, sul modello Tim Brasil di cui Labriola è stato Ceo, lo scorporo dell'attività commerciale (NetCo e ServiceCo) e la possibile quotazione di due titoli azionari.
L’Ad, si legge, "ha evidenziato come sia necessario intraprendere un percorso di trasformazione delle offerte e dei servizi alle persone e alle famiglie e sviluppare i servizi alle imprese nell’ambito del Cloud, IoT, Cybersecurity", facendo leva sulle "competenze e sul diffuso patrimonio tecnologico del gruppo, oltre che sullo stretto controllo dei costi e dei risultati operativi".
Sottolineando l’importanza di "assicurare all’infrastruttura di rete una prospettiva industriale di crescita", e che sia "stabile e duratura nell’interesse di tutti gli stakeholder", il board ha dato mandato al veterano di Tim di esplorare "possibili opzioni strategiche" mirate a "massimizzare la creazione di valore per gli azionisti, con specifico riferimento agli asset infrastrutturali del gruppo, anche attraverso soluzioni che comportino il superamento dell’integrazione verticale".
Per quanto riguarda l'offerta del fondo Usa, le porte restano aperte. Il comitato ‘ad hoc’, prosegue la nota, designato per analizzare la manifestazione di interesse non vincolante del fondo Usa, "sta continuando il suo lavoro con gli advisor finanziari per analizzare la manifestazione e compararla anche con le prospettive del gruppo e con le alternative strategiche destinate ad esser considerate nel quadro del piano". Tutto rimandato, quindi, al 2 marzo.