Investing.com - “Non stiamo cercando un cambio di regime”, in Iran, “vogliamo lavorare con loro”. Con queste parole il Presidente Donald Trump ha aperto a Teheran, per poi tornare ai toni più duri: “l’Iran non può avere un’arma nucleare”, e “deve lasciare lo Yemen”.
Le dichiarazioni di Trump sono seguite a quelle del segretario di Stato USA, Mike Pompeo, il quale ha annunciato che è pronto ai negoziati con l’Iran circa il suo programma missilistico.
Le parole di Trump e di Pompeo hanno provocato una forte calo del prezzo del greggio, sceso a 57 dollari al barile, seguito dal Brent, scambiato a 64 dollari.
Sulla scia del calo del petrolio, oggi i titoli petroliferi restano deboli. Resta la peggiore Saipem (MI:SPMI) con una flessione superiore al 2%, seguita da Tenaris (MI:TENR) e Eni (MI:ENI), in calo dell’1%. Male anche le francesi Technip (PA:FTI) e Total (MI:TOT), a braccetto con le britanniche BP (LON:BP) e Royal Dutch Shell (LON:RDSa), mentre a New York hanno chiuso in calo Exxon Mobil (NYSE:XOM) e Chevron (NYSE:CVX).
Intanto, i prezzi del petrolio oggi sono in leggero recupero, mentre si attendono i dati dell’EIA i sulle scorte che saranno diffusi alle 16:30. Le previsioni parlano di un calo di 2,694 milioni di barili, mentre il dato precedente segnava una maggiore diminuzione (-9,499M).
Nella giornata di ieri sono stati diffusi quelli dell’API, evidenziando un ulteriore calo.