Investing.com – Crollo di Uber (NYSE:UBER) a Wall Street con il titolo che cede oltre il 7%, dopo le flessioni arrivate nell’afterhour (-5%) e nel pre-market (-7%).
Uber (NYSE:UBER) ha chiuso il terzo trimestre 2019 con una perdita di 1,16 miliardi di dollari, facendo seguito al risultato negativo di 5,2 miliardi del trimestre precedente arrivato a causa dei costi legati all’IPO.
L’utile per azione delude nettamente le previsioni e scende a 68 centesimi, mentre le aspettative arrivavano fino a 81 centesimi.
La compagnia, inoltre, ha mancato le attese di Wall Street per quanto riguarda i guadagni di prenotazioni sui servizi, con 16,47 miliardi di dollari contro i 16,7 miliardi stimati da Refinitiv.
In aumento, invece, i ricavi, mettendo a segno un +30%, arrivando a 3,8 miliardi di dollari, questa volta sorprendendo il consensus degli analisti che si ferma a 3,6 miliardi.
Il gruppo che fornisce servizi di trasporto auto privati attraverso l’APP resta comunque ottimista. L’AD Dara Khosrowshahi ha dichiarato di prevedere un ritorno alla redditività nel 2021: “sappiamo che ci si aspetta profittabilità, e ci aspettiamo di fornirla per il 2021.
Profittabilità, però, che sembra ancora più lontana. “a strada per Uber (NYSE:UBER) è ancora lunga per dimostrare a Wall Street la sua capacità di monetizzare", hanno affermato alcuni analisti.
Fra gli ostacoli sulla strada di Uber (NYSE:UBER) c'è la concorrenza ma anche i rischi legati all'introduzione di nuove regole per la classificazione dei conducenti come dipendenti e le possibili nuove tasse che Stati e città potrebbero imporre sulle corse.
Intanto, la società si attende un’accelerazione del fatturato netto su base adjusted nel quarto trimestre dell’anno.