L'indice del dollaro è salito di oltre il 3% dall'inizio dell'anno, soprattutto grazie ai solidi dati economici degli Stati Uniti e alle riduzioni dei tassi di interesse da parte di altre economie importanti. Tuttavia, gli strateghi di UBS suggeriscono che questi periodi di aumento del valore del dollaro potrebbero essere un'opportunità per diminuire gli investimenti nel dollaro o per partecipare a strategie che vendono la volatilità del mercato per produrre reddito, in previsione di probabili riduzioni dei tassi d'interesse nel corso dell'anno.
In termini di valore ponderato per gli scambi, il dollaro USA non è sottovalutato: i suoi livelli attuali sono paragonabili a quelli osservati a metà degli anni '80 e all'inizio degli anni 2000, come sottolineano gli strateghi.
"Prevediamo che il dollaro USA potrebbe subire pressioni al ribasso se gli investitori iniziassero ad aspettarsi un ciclo più esteso di riduzioni dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Anche le preoccupazioni relative all'entità del deficit di bilancio del governo statunitense potrebbero portare a un calo del valore del dollaro su un periodo più lungo", hanno scritto.
Una completa vittoria elettorale del Partito Repubblicano sia alla presidenza che al Congresso potrebbe far prevedere un rafforzamento del dollaro. Tuttavia, considerando la valutazione già elevata del dollaro, che è superiore del 17-18% rispetto a quando il presidente Trump è entrato in carica, "prevediamo che questo aumento sarebbe meno pronunciato rispetto a quanto visto durante il primo mandato di Trump", ha dichiarato il team di UBS.
Se si considerano le valute globali, la banca privilegia il franco svizzero. Questa valuta si è indebolita di circa il 6% rispetto al dollaro USA dall'inizio dell'anno, con la Banca Nazionale Svizzera (BNS) che è stata la prima grande banca centrale a ridurre i tassi di interesse.
"Ci aspettiamo che il franco svizzero si rivaluti da questo momento in poi e abbiamo aggiornato la valuta alla nostra preferenza principale da una posizione neutrale", hanno osservato gli strateghi.
UBS prevede che la BNS abbasserà il tasso d'interesse di riferimento all'1,00% dall'1,25% dopo la riduzione dei tassi avvenuta a giugno. Il franco è considerato un investimento stabile in tempi di incertezza politica in Europa, negli Stati Uniti e in altre regioni.
Inoltre, gli strateghi individuano diverse altre possibilità di investimento nel mercato delle materie prime.
Prevedono che il prezzo del greggio Brent si assesterà a circa 87 dollari al barile alla fine dell'anno, con una forte domanda e gli sforzi dell'OPEC+ per stabilizzare il mercato come fattori di supporto. Per gli investitori disposti ad accettare rischi più elevati, potrebbe essere utile prendere in considerazione opzioni di vendita per prezzi del petrolio Brent più bassi.
Gli strateghi ritengono inoltre che il mercato del rame continuerà a registrare una carenza di offerta da un punto di vista fondamentale, stimando che il prezzo del metallo raggiungerà gli 11.500 dollari per tonnellata metrica entro la fine dell'anno.
Per quanto riguarda l'oro, la banca mantiene un outlook positivo, soprattutto a causa degli acquisti significativi da parte delle banche centrali che diversificano le loro riserve e della sua funzione di investimento protettivo nei portafogli prima delle elezioni statunitensi. UBS prevede che il prezzo dell'oro salirà a 2.600 dollari per oncia entro la fine dell'anno e a 2.700 dollari per oncia entro la metà del 2025.
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