MILANO/LONDRA (Reuters) - UniCredit (MI:CRDI) e Bnp Paribas (PA:BNPP) hanno rassicurato gli investitori preoccupati per le rispettive esposizioni sul mercato russo, nonostante abbiano indicato in dettaglio miliardi di euro di potenziali costi derivanti dalle ripercussioni finanziarie dell'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca.
Gli istituti di credito, le compagnie assicurative e i gestori patrimoniali si sono affrettati a prendere le distanze dalla Russia e valutare le loro esposizioni dopo che Mosca è stata colpita dalle pesanti sanzioni dell'Occidente sulla scia dell'invasione dell'Ucraina iniziata il mese scorso.
UniCredit ha detto che un write-off completo dei suoi asset russi costerebbe circa 7,4 miliardi di euro.
Bnp Paribas ha comunicato di avere un'esposizione totale di circa 3 miliardi di euro in Russia e Ucraina - che la banca ritiene relativamente limitata - e ha confermato gli obiettivi finanziari per il 2025 precedentemente annunciati.
UniCredit ha detto che nel peggiore dei casi perderebbe due punti percentuali del suo Cet1, ma ha comunque confermato la distribuzione di dividendi in contanti e i piani di un buyback di azioni, rassicurando gli investitori.
Tra le banche europee, l'austriaca Raiffeisen Bank International e la francese Societe Generale sono quelle con l'esposizione maggiore al mercato russo.
(Tradotto da Alice Schillaci, editing Gianluca Semeraro)