Di Mauro Speranza
Investing.com – L’utile migliore delle attese arrivato nel secondo trimestre dell’anno sostiene Unicredit in apertura di seduta, ma gli acquisti durano poco.
Il titolo UniCredit (MI:CRDI), infatti, parte con uno sprint del 2%, ma poi riduce i guadagni fino a virare in neagativo, con le azioni che tornano a euro.
Prima dell’apertura della seduta, Unicredit ha diffuso i dati semestrali e trimestrali, segnando un utile di 420 milioni di euro nel secondo trimestre, risultato nettamente migliore del consenso degli esperti raccolto dalla stessa banca, i quali si attendevano 347 milioni di euro. Negativo, invece, il primo trimestre, chiuso con un rosso di 2,286 miliardi di euro.
Dati negativi arrivano dalle svalutazioni per 189 milioni (e 92 milioni di investimenti), mentre l’attesa era per 223 milioni di euro, su cui impattano la riduzione delle partecipazioni non strategiche in Yapi (-41 milioni anno su anno) e Mediobanca (MI:MDBI) (-15 milioni anno su anno), a cui si aggiunge un minore contributo di altri investimenti finanziari (36 milioni di euro).
Alla luce dei risultati, UniCredit conferma l'obiettivo di raggiungere nel 2021 un utile netto "sottostante", quello su cui si calcola il payout agli azionisti, tra 3 e 3,5 miliardi.
A partire dal 2021, sarà reintrodotta la distribuzione del capitale prevista nel piano Team 23 sugli utili 2020, la metà dell’utile netto sottostante sarà distribuito agli azionisti con una ripartizione tra un obiettivo di cedola in contanti pari al 30% dell’utile netto sottostante e riacquisti di azioni proprie per il 20%.
Inoltre, Unicredit si impegna a restituire gradualmente il capitale in eccesso sopra la parte alta del target della forchetta di 200-250 punti di Mda buffer.
La semestrale
I ricavi semestrali sono arrivati a 4,170 miliardi di euro, anche questo dato superiore alle attese di 4,095 milioni di euro, mentre il margine di intermediazione (NII) è risultato di 2,393 miliardi rispetto ai 2,371 miliardi previsti. In crescita il dato delle commissioni nette, arrivate a 2,393 miliardi e superiori alle previsioni di 2,371 miliardi.
L'utile operativo batte le previsioni grazie ai 1,726 miliardi rispetto a 1,634 miliardi attesi dagli analisti.
Superiori alle previsioni anche i ricavi da trading: 357 milioni rispetto agli attesi 263 milioni, spinti dai certificati a dal settore obbligazionario.
Le attività finanziarie totali sono cresciute del 5,6% da marzo, arrivando a 700 miliardi. Le esposizioni deteriorate lorde sono scese del 31,2% annuo a 23,7 miliardi, con un rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi sceso al 4,8%.
Unicredit resiste al coronavirus
Dalla banca spiegano di essere riusciti ad affrontare la pandemia “grazie alle incisive misure per assicurare la continuità del business, l'accelerazione della digitalizzazione e la rigorosa disciplina nella gestione dei costi”, “predisponendosi a cogliere opportunità commerciali volte a rafforzare la sua base clienti e continuare a fornire ulteriore supporto a tutti i suoi stakeholder”.
Nonostante “nelle ultime fasi del periodo la maggior parte dei suoi principali mercati sono usciti dal lockdown. i ricavi totali sono, tuttavia, inferiori sia rispetto al 1trim20 che al 2trim19, in quanto la maggior parte del periodo è stata soggetta alle restrizioni correlate al Covid-19” e“la diminuzione è stata in parte compensata dal calo dei costi nel periodo”, aggiungono.
“UniCredit manterrà il proprio prudente approccio di gestione, adottando misure incisive a supporto della creazione di valore e combinando gli obiettivi di lungo termine a una disciplinata concessione del credito” e “grazie alla gestione attiva del bilancio, UniCredit dispone di una robusta base dalla quale far crescere la propria clientela, con il sostegno del piano strategico Team23, pienamente condiviso e predisposto”, concludono nella nota.
Le dichiarazioni di Mustier
“Grazie alla positiva attuazione di Transform 2019, abbiamo una robusta posizione di liquidità e un capitale molto solido, con un CET1 MDA buffer fully loaded di 481 pb, ampiamente al di sopra del nostro target di 200-250 pb[2.]”, dichiara Jean Pierre Mustier, amministratore delegato di Unicredit, il quale aggiunge che “questa posizione ci ha consentito di continuare a supportare i nostri clienti e le comunità in tutta Europa durante questo contesto sfidante”.
“UniCredit è impegnata ad essere parte della soluzione e per tutto il 2trim20 abbiamo operato in stretta collaborazione con i governi di tutti i Paesi in cui siamo presenti per fornire prestiti garantiti e offrire moratoria per un totale di oltre €41 mld” e “abbiamo visto i primi segnali di ripresa commerciale alla fine del 2trim20, quando le economie hanno iniziato a riaprire nella maggior parte dei nostri mercati core”, prosegue l’ad.
Per quanto riguarda il futuro, Mustier conferma “il costo del rischio per il FY20 a 100-120 pb e manteniamo una visione prudente delle rettifiche su crediti nei prossimi trimestri. Confermiamo inoltre il nostro target per l'utile netto sottostante tra €3 e 3,5 mld per il FY21 e, come annunciato in precedenza, ci siamo impegnati a ripristinare la nostra politica di distribuzione del capitale di Team 23 nel 2021[3] a partire dal FY20, inclusa la graduale restituzione del capitale in eccesso agli azionisti”.
“Grazie al proseguimento della nostra trasformazione digitale - componente centrale della nostra strategia di Team 23 - abbiamo rapidamente cambiato le nostre modalità di lavoro per riflettere la nuova normalità, guidata dai servizi da remoto. Desidero ringraziare ognuno dei nostri dipendenti per il loro straordinario impegno, resilienza e continuo duro lavoro durante il primo semestre. Insieme assicuriamo che UniCredit è e resterà una banca paneuropea vincente”, conclude Mustier.