MILANO (Reuters) - Il gruppo Unipol (MI:UNPI) conferma la volontà, dal punto di vista strategico, di ricercare opportunità per inserire Unipol Banca in un gruppo bancario di grandi dimensioni sfruttando il processo di consolidamento avviato ma senza assumere un ruolo di azionista di riferimento.
Lo ha ribadito il Group Ceo Carlo Cimbri nel corso della conference call con gli analisti dei risultati semestrali di Ugf e UnipolSai (MI:US).
"Continuiamo a ritenere che la strada, dal punto di vista strategico per la banca, è quella di entrare a fare parte di un gruppo bancario più grande", dice Cimbri sottolineando che il mercato del credito ha bisogno di una maggiore concentrazione per essere più efficiente.
"Non stiamo come le mani in mano ad aspettare che arrivi dal cielo un'opportunità per la banca; stiamo attenti a tutto, studiamo tante operazioni", ha aggiunto specificando che, al di là di qualche progetto, al momento non c'è nulla di concreto.
"Non escludiamo assolutamente la possibilità di investire ulteriormente in un progetto nel quale vediamo opportunità di creazione di valore. Se ci convince potremo anche investire ulteriormente oltre ad apportare la banca", spiega il Ceo.
In ogni caso, sottolinea, l'eventuale partecipazione ad progetti di questo tipo avverrà "senza assumere il ruolo di azionista di riferimento", ma come "azionista che supporta la crescita del futuro gruppo bancario".
Unipol Banca ha chiuso i primi sei mesi con un utile netto in calo del 73,4% a 1 milione di euro dopo accantonamenti su crediti per 31 milioni, in calo del 38,3%.
I crediti deteriorati lordi, proseguendo un trend di decrescita iniziato da fine 2015, sono scesi di circa 40 milioni rispetto a fine marzo a 3,85 miliardi con un coverage che sale al 45,2% nel complesso e al 57,8% per le sofferenze.
Cimbri ritiene che gli accantonamenti effettuati siano congrui e in linea a quello del sistema e non vede per i prossimi trimestri ulteriori accantonamenti di tipo "straordinario" anche alla luce di quanto evidenziato nel piano di salvataggio di Mps (MI:BMPS).
"Per quanto riguarda quello che sta facendo Mps e la transazione che è stata prefigurata sugli Npl, mi pare che si tratti di una situazione piuttosto peculiare non riconducibile, a mio parere, a quelle delle banche del sistema", dice Cimbri.
"Mps ha una massa tale di deteriorati che deve essere vista come una banca in discontinuità, anche perché l'aumento di capitale che si prefigura è una sorta di Ipo di fatto, non è un riferimento", conclude.
(Andrea Mandalà)