HANOVER, GERMANIA (Reuters) - I leader dei sindacati hanno minacciato scioperi e hanno intimato Volkswagen (ETR:VOWG) ad evitare un "errore storico" all'inizio dei colloqui sul contratto tra le due parti che probabilmente determineranno quanto sarà aggressiva la prima casa automobilistica europea nell'adottare tagli al personale e chiudere impianti in Germania.
Le tensioni all'interno del colosso automobilistico sono alte, poiché lo spettro della chiusura degli stabilimenti, il primo in Germania nella storia dell'azienda, l'ha messa in rotta di collisione con il sindacato IG Metall, che ha giurato di opporsi a qualsiasi iniziativa di questo tipo.
IG Metall deve anche negoziare nuovi accordi di lavoro per i 130.000 lavoratori del marchio VW in Germania, dopo che all'inizio di questo mese il gruppo ha posto fine agli accordi che avevano salvaguardato l'occupazione in sei dei propri stabilimenti in Germania occidentale dalla metà degli anni Novanta.
I rappresentanti dei lavoratori hanno giurato un'aspra resistenza ai tagli occupazionali, incolpando i vertici aziendali e il vacillante sostegno del governo per i problemi di Volkswagen.
IG Metall ha minacciato scioperi, possibili dall'inizio di dicembre, e ha insistito su un aumento salariale del 7%.
Volkswagen sostiene che gli alti costi dell'energia e della manodopera in Germania, la prima economia europea, la pongono in una posizione di svantaggio rispetto ai concorrenti europei e ai rivali cinesi, che puntano a una grossa fetta del mercato dei veicoli elettrici in Europa.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Cristina Carlevaro)