Investing.com -- “A 93 anni, mi sento bene ma mi rendo perfettamente conto che sto giocando ai supplementari”, sono queste le parole scelte da Warren Buffet per aprire la sua ultima (in ordine di tempo) lettera agli investitori.
Il mago dei mercati, proprietario di Berkshire Hathaway (NYSE:BRKa) è famoso per i messaggi mandati a quelli che lui chiama “partners in ownership”, ma questa volta le sue parole hanno un sapore diverso.
Il miliardario, infatti, a 93 anni sente che sia giunto il momento di informare gli azionisti sulla sua successione che mette in gioco un patrimonio di circa 121 miliardi di dollari.
Come già fatto capire più volte in precedenza, quasi tutto il suo patrimonio finirà in beneficenza. Del resto, i tre figli di Buffett, così come il padre, “hanno la convinzione comune che la ricchezza dinastica, sebbene sia legale e comune in gran parte del mondo, compresi gli Stati Uniti, non sia auspicabile”, spiega l’imprenditore.
Per questo, rivela, saranno loro, che oggi hanno tra i 65 e i 70 anni, “gli esecutori testamentari e gli amministratori fiduciari del fondo di beneficenza che, in base alle mie disposizioni, riceverà oltre il 99% del mio patrimonio”. Passati dieci anni, il trust si autoliquiderà e opererà con uno staff ridotto.
“Dopo la mia morte - aggiunge -, la disposizione dei miei beni sarà un libro aperto: nessun trust "fantasioso" o entità straniere per evitare il controllo pubblico, ma piuttosto un semplice testamento disponibile per l'ispezione presso il tribunale della contea di Douglas”.
Il capitalismo fa miracoli
Buffett ammette anche di condividere con i figli una stessa visione del mondo in cui è cresciuto e che gli ha permesso di diventare ricco. “Abbiamo avuto molte occasioni di osservare che essere ricchi non rende né saggi né malvagi”, racconta. “Siamo anche d'accordo sul fatto che il capitalismo - a prescindere dalle sue debolezze, tra cui le grandi disparità di ricchezza e influenza politica che distribuisce in modo un po' capriccioso tra i suoi cittadini - ha fatto e continua a fare miracoli”.
Il futuro di Berkshire è in buone mani
Per quanto riguarda il futuro della sua azienda, “una delle più grandi e diversificate del mondo” e “costruita per durare”, Buffett anticipa già che “inevitabilmente” verranno commessi “errori umani di giudizio e di comportamento. Questi si verificano in tutte le grandi organizzazioni, pubbliche o private”. Tuttavia, aggiunge, “è improbabile che la Berkshire commetta gravi errori e comunque saranno riconosciuti e corretti. Abbiamo il giusto Ceo il giusto Consiglio di amministrazione”, assicura.
Nello stesso documento Buffett comunica anche di aver convertito 1.600 azioni A in 2.400.000 azioni B per donarle a quattro fondazioni di famiglia. Un annuncio arrivato nel giorno del Ringraziamento. “Ho molto di cui essere grato - sottolinea l’investitore prima di concludere -, “e tutti i miei partners in ownership di Berkshire, auguro a voi e alle vostre famiglie il meglio della salute e della felicità”.
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