ROMA (Reuters) - Ci sono ancora una serie di ostacoli sulla strada dell'accordo tra Alitalia ed Etihad e occorre rimuoverli entro pochi giorni se non si vuole il fallimento del progetto, secondo Atlantia, uno principali azionisti privati della compagnia aerea.
E anche per il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi non ci sono più "tempi supplementari" per un accordo sul rilancio dell'ex compagnia di bandiera.
"Si sta giocando con il fuoco, che il tempo sia scaduto è noto a tutti e da tempo. E' indispensabile che ci sia in questa ultima settimana una accelerazione che non è più evitabile", ha detto Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia, socio al 7,44% di Alitalia.
"I problemi sono a vario livello e devono essere risolti ad horas", ha aggiunto Castellucci a margine della presentazione Anas sull'esodo estivo.
L'appello di Castellucci ha provocato intanto una risposta ufficiale di Poste Italiane, che nei giorni scorsi non ha voluto sottoscrivere l'aumento di capitale da 250 milioni deciso da Alitalia per far fronte ai contenziosi e ai debiti pregressi.
"Abbiamo lavorato nelle ultime settimane, sempre con grande spirito di collaborazione, per trovare una soluzione che sia in linea e soddisfi le logiche industriali di Poste Italiane azienda pubblica", dice una nota di Poste, che non conferma i rumours di oggi di un'intesa per versare 65 milioni di euro in una mid company.
Da fonti bancarie si spiega che mentre un'intesa sulla somma potrebbe essere a portata di mano, non sono state giudicate accettabili le proposte delle Poste in tema di governance.
"La struttura è stata definita in tutte le sue principali caratteristiche e, come sempre nella definizione di questo tipo di acccordi, vanno ora messi a punto i dettagli tecnici per renderla esecutiva", replica l'azienda guidata da Francesco Caio.
Il fronte principale dello scontro sembra però quello sindacale, con il rifiuto di Uil e sigle minori di sottoscrivere le intese sul costo del lavoro e gli esuberi pretese da Etihad.
Ai sindacati si è rivolto Lupi, che aspetta a convocare i rappresentanti dei lavoratori confidando in un accordo senza bisogno di mediazione governativa.
La trattativa tra azienda e sindacati, ha ricordato il ministro, riguarda esuberi, contratto e costo del lavoro. "C'è qualche sindacato che mi sembra che non abbia capito, tutte e tre le questioni sono parte integrante dell'accordo con Etihad. Questa è la settimana decisiva".
(Stefano Bernabei)
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