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Argentina chiede stop ordine pagamento creditori fuori da ristrutturazione

Pubblicato 22.07.2014, 12:15
Argentina chiede stop ordine pagamento creditori fuori da ristrutturazione

NEW YORK (Reuters) - L'Argentina ha chiesto a un giudice statunitense di sospendere l'ordine di pagare i detentori dei propri bond che non hanno aderito alla ristrutturazione del debito pubblico - cosiddetti holdout - seguita al default nel 2002, in attesa di trovare una "soluzione complessiva".

Mentre si avvicina la scadenza del 30 luglio, entro la quale Buenos Aires deve trovare un accordo, pena un nuovo default, l'Argentina ha presentato i documenti per chiedere al giudice federale di New York di sospendere la sentenza che chiede di pagare agli holdout 1,33 miliardi di dollari, più gli interessi.

L'Argentina, impegnata in un negoziato sulla materia, ha dichiarato che ogni accordo deve tener conto degli altri detentori dei bond e di una clausola presente nelle obbligazioni ristrutturate che potrebbe comportare ulteriori oneri per Buenos Aires.

"Dal momento che tali rischi permangono, è necessario e appropriato sospendere", hanno scritto i legali dell'Argentina.

Non è la prima volta che Buenos Aires presenta una richiesta di sospensiva, mai accolta in passato dal giudice distrettuale statunitense Thomas Griesa.

L'Argentina ha inoltre presentato richiesta di appello per la sentenza di Griesa che le ha impedito di portare avanti la proposta del proprio ministro dell'economia di operare uno swap dei bond sotto la giurisdizione di New York con quelli regolati dalla legislazione nazionale.

Oggi Griesa ascolterà una serie di richieste da parte di Buenos Aires, dei detentori di bond e delle istituzioni sulle modalità di applicazione della decisione che prevede il pagamento dei detentori di bond che non hanno aderito alla ristrutturazione.

Il pagamento di questi ultimi, capitanati dai fondi Elliott Management's Nml Capital e Aurelius Capital Management, era atteso in contemporanea al versamento dei rimborsi al 92% dei creditori che avevano partecipato agli swap nel 2005 e nel 2010, in seguito al default da 100 miliardi di dollari.

L'Argentina ha tentato di pagare i 539 milioni di dollari dovuti ai detentori di bond ristrutturati lo scorso 30 giugno, ma Griesa ha valutato fosse una violazione della propria decisione, ordinando a Bank of New York Mellon di bloccare i fondi.

Da quel momento è scattato un periodo di grazia di 30 giorni, allo scadere del quale può essere dichiarato nuovamente default.

Nei documenti presentati all'autorità giudiziaria americana, l'Argentina ha ribadito che agli holdout, che reclamano complessivamente 20 miliardi di dollari, non dovrebbe essere permesso di mettere a rischio le sue precedenti ristrutturazioni.

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