MILANO (Reuters) - Il gruppo Armani ha deciso di non utilizzare più la lana d'angora a partire dalla stagione autunno-inverno 2022/2023, coerentemente con la sua politica di rinuncia all'uso di pellicce animali.
Il gruppo del lusso si unisce così a una serie di marchi che hanno bandito la morbidissima lana, che proviene da un particolare tipo di conigli, sotto la pressione delle organizzazioni animaliste e di consumatori sempre più attenti all'ambiente e ai diritti degli animali.
Il mese scorso, People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) ha annunciato che la piattaforma di e-commerce di lusso Farfetch ha deciso di non vendere più prodotti d'angora dal prossimo aprile.
L'organizzazione è da anni promotrice di una campagna per bandire la lana d'angora, prodotta principalmente in Cina, per le tecniche crudeli con cui, sostiene, viene tolta la pelliccia ai conigli vivi.
Questo nuovo impegno di Armani segna un altro passo verso la sostenibilità dopo che il gruppo ha bandito le pellicce animali nel 2016 e ha firmato il "Patto della moda" con altri importanti operatori del settore per limitare il cambiamento climatico nel 2019, ricorda la società in una nota.
(Claudia Cristoferi, in redazione a Roma Stefano Bernabei)