ROMA (Reuters) - Il premier Matteo Renzi ha incontrato questa mattina il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi, in un atteso incontro durato circa tre ore per fare il punto sulla riforma elettorale, di cui entrambi sono stati finora i maggiori sponsor.
"E' stato confermato il cammino delle riforme. Sulla legge elettorale continuiamo entro l'impianto stabilito, ma su alcune modifiche ci sono le condizioni per un'ampia convergenza", ha detto al termine del colloquio il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, uscendo dalla sede del governo.
Berlusconi non ha rilasciato al momento nessun commento.
Le possibile modifiche alla riforma elettorale, già votata da Montecitorio e attesa in autunno al Senato, riguarderanno le soglie per accedere al premio di maggioranza e quelle di sbarramento per essere ammessi al riparto dei seggi alla Camera, ha precisato Guerini.
"Quanto all'introduzione del meccanismo delle preferenze, andrei invece molto cauto", ha aggiunto.
E' la terza volta che Renzi ha avuto un faccia a faccia con Berlusconi da quando è diventato presidente del Consiglio. Nei primi due si era messo a punto un'intesa bipartisan - il cosiddetto 'Patto del Nazareno' dal nome della via dove ha sede il Pd - per approvare in Parlamento una nuova legge elettorale che premi la coalizione vincente e una modifica della Costituzione per abolire il bicameralismo perfetto, assegnando alla sola Camera il potere di fare le leggi.
Il risultato di questa intesa è stata l'approvazione a Montecitorio in prima lettura del ddl elettorale nel marzo scorso. Il secondo dovrebbe realizzarsi entro la fine della settimana, cioè il sofferto sì del Senato alla legge che lo declassa a Camera composta da consiglieri regionali e sindaci non più eletti direttamente dal popolo e con funzioni perlopiù consultive.
Ma sia Forza Italia che i piccoli partiti della maggioranza hanno chiesto modifiche sul nuovo meccanismo elettorale, soprattutto in tema di soglie. Da qui l'apertura di Renzi a modifiche.
Fi chiede di aumentare dal 37% al 40% la soglia di voti che darebbe al primo turno un premio di maggioranza alla coalizione vincente. I partiti più piccoli chiedono di diminuire invece le soglie di sbarramento, che il ddl indica nel 4,5% per le liste coalizzate e l'8% per quelle che corrono da sole.
Sull'ammissione nelle liste delle preferenze, negata dal disegno di legge attuale, Forza Italia ha confermato la sua contrarietà, i piccoli partiti della maggioranza sono a favore, mentre nel Pd ci sono alcune voci contrarie.