Investing.com – Dopo la notizia del fermo produttivo del Gruppo Riva la Confederazione Generale dell’ Industria Italiana si dice seriamente preoccupata per la situazione occupazionale, sia per i dipendenti del gruppo sia per l’indotto dell’industria siderurgica.
Il blocco si era reso inevitabile dopo il sequestro preventivo disposto dalla Magistratura di Taranto lo scorso 9 settembre; l’azienda non dispone più dunque degli impianti di produzione che occupano circa 1400 addetti.
La proprietà ha avvisato che a partire da subito si vede costretta a considerare l’esubero di circa 1500 lavoratori, impiegati attualmente nelle 13 società oggetto del sequestro.
Bloccate anche le attività bancarie, sequestrati beni e conti correnti per 916 milioni di euro nell’ambito dell’ inchiesta per disastro ambientali; 456 milioni di euro di beni immobiliari già sequestrati in tutta Italia a inizio settimana , disponibilità finanziarie per 45 milioni di euro e inoltre azioni e quote societarie per un totale di 415 milioni.
L’intero sequestro ha reso noto la Guardia di Finanza “è funzionale alla confisca per equivalente” in quanto il costo delle operazioni di risanamento ambientale si aggirerà intorno agli 8 miliardi, i magistrati hanno disposto sequestri per il medesimo valore.
Confindustria confida in un clima generale più sereno per trovare una soluzione alternativa alla chiusura, che possa garantire occupazione e produzione industriale in una situazione economica già difficile.
Il blocco si era reso inevitabile dopo il sequestro preventivo disposto dalla Magistratura di Taranto lo scorso 9 settembre; l’azienda non dispone più dunque degli impianti di produzione che occupano circa 1400 addetti.
La proprietà ha avvisato che a partire da subito si vede costretta a considerare l’esubero di circa 1500 lavoratori, impiegati attualmente nelle 13 società oggetto del sequestro.
Bloccate anche le attività bancarie, sequestrati beni e conti correnti per 916 milioni di euro nell’ambito dell’ inchiesta per disastro ambientali; 456 milioni di euro di beni immobiliari già sequestrati in tutta Italia a inizio settimana , disponibilità finanziarie per 45 milioni di euro e inoltre azioni e quote societarie per un totale di 415 milioni.
L’intero sequestro ha reso noto la Guardia di Finanza “è funzionale alla confisca per equivalente” in quanto il costo delle operazioni di risanamento ambientale si aggirerà intorno agli 8 miliardi, i magistrati hanno disposto sequestri per il medesimo valore.
Confindustria confida in un clima generale più sereno per trovare una soluzione alternativa alla chiusura, che possa garantire occupazione e produzione industriale in una situazione economica già difficile.