MILANO (Reuters) - Dopo i rilievi dell'Antitrust Bper Banca (MI:EMII) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP) hanno rivisto, ampliandone il perimetro e ricalcolando il prezzo, l'accordo per l'acquisto del ramo d'azienda da parte dell'istituto modenese del gruppo risultante dall'Ops di Intesa su Ubi (MI:UBI).
Il nuovo accordo prevede un aumento a 532 delle filiali da trasferire a Bper rispetto al numero indicato in precedenza di 400-500, con oltre il 70% delle masse relativo a clientela nel Nord Italia.
In particolare, il ramo d'azienda sarà composto da depositi e raccolta indiretta da clientela stimati rispettivamente in circa 29 miliardi e 31 miliardi e da crediti netti stimati in circa 26 miliardi.
Bper, confermando la valenza strategica dell'operazione, sottolinea che 4,5 miliardi di impieghi addizionali riguardano esclusivamente crediti in bonis, con un Npe ratio pro-forma stimato in miglioramento all'8,4% calcolando anche l'imminente operazione di cessioni di sofferenze con Gacs.
Il meccanismo per il calcolo del prezzo è stato rivisto offrendo al gruppo modenese la possibilità di uno sconto leggermente maggiore rispetto al precedente accordo.
Bper pagherà, in cash, il minor importo tra il 55% del patrimonio in termini di Cet 1 del ramo e il 78% del multiplo implicito pagato da Intesa per il patrimonio, sempre in termini di Cet1 di Ubi. Nel precedente accordo di marzo, rivisto per tenere conto dell'impatto del Covid-19 sui mercati, il secondo parametro di riferimento era stato fissato all'80%. [nS8N2B2090]
Il nuovo perimetro degli asset da rilevare comporterà un maggiore esborso da parte di Bper il cui aumento di capitale necessario per finanziarlo è stimato, secondo due fonti, tra i 600 e i 700 milioni di euro, rispetto al range iniziale di 500-600 milioni. [nS8N2BI0A0]
Il gruppo Unipol (MI:UNPI), primo azionista di Bper con una quota poco sotto il 20%, ha già manifestato la disponibilità a sottoscrivere la propria quota di competenza.
Anche Fondazione di Sardegna, secondo socio con il 10,2% circa, pur non avendo manifestato pubblicamente un'analoga disponibilità dovrebbe seguire l'aumento.
L'acquisizione è subordinata al perfezionamento dell'Ops e alle autorizzazione delle autorità di Vigilanza e Antitrust.
Con questo nuovo accordo Intesa punta a soddisfare le richieste dell'Antitrust per il via libera all'operazione.
Nella sua valutazione preliminare l'Autorità aveva ravvisato la mancanza delle condizioni per autorizzare l'Ops a causa della mancata definizione puntuale delle filiali da cedere e per le incertezze sul precedente accordo sottoscritto da Intesa con Bper, volto a evitare che si formi una posizione dominante.
Il nuovo accordo è stato presentato questa mattina all'Antitrust che il 18 giugno terrà l'udienza finale, anche se una decisione sull'operazione di concentrazione è attesa solo verso la fine di luglio.
Intanto, secondo una fonte vicina alla situazione, tra domani e dopodomani è attesa l'autorizzazione dell'Ivass sui profili di vigilanza nelle attività assicurative derivanti dall'Ops.
A quel punto Consob, che ha già le pronunce favorevoli delle altre autorità prudenziali -- Bce, Banca d'Italia e l'autorità lussemburghese per il settore finanziario -- ha cinque giorni di tempo per approvare il prospetto.
All'annuncio dell'offerta, Intesa aveva dichiarato che puntava a far partire l'operazione a fine giugno per chiudersi entro luglio, ma sul sigillo definitivo all'Ops pesa ancora il semaforo verde dell'Antitrust.
Secondo Kepler Cheuvreux con la revisione dell'accordo sulla cessione del ramo d'azienda "la probabilità che Intesa ottenga l'autorizzazione dell'Antitrust a luglio aumenta notevolmente" consentendo a Intesa il lancio dell'Ops nei tempi originariamente previsti.
Secondo Intermonte, anche se il nuovo accordo risponde a uno dei punti critici evidenziato dall'Autorità sulla concorrenza resta "da capire se l'accordo riduce sotto le soglie di attenzione le market share in tutti i territori oggetto dell'operazione".
A Piazza Affari, in una giornata negativa per tutto il settore bancari il titolo Bper poco prima delle 13,00 perde l'1%, in ripresa dai minimi dell'avvio quando il titolo era sceso del 4,8% circa.
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(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Sabina Suzzi)