ROMA (Reuters) - La premier Giorgia Meloni ha esortato la Corte di giustizia dell'Unione europea (Cgue) a respingere le obiezioni al piano del suo governo di trasferire i migranti via mare in Albania.
I giudici dell'Ue sono stati chiamati a pronunciarsi su questo piano dai tribunali, che bloccato il trasferimento dei migranti nei centri di detenzione gestiti dall'Italia in Albania, affermando che ciò andava contro il diritto dell'Ue.
Meloni, nel corso di un intervento in Parlamento, ha detto che è necessario fare chiarezza su un "argomento che è stato oggetto di recenti provvedimenti giudiziari, dal sapore ideologico, che se fossero sposati nella loro filosofia di fondo dalla Corte di Giustizia Ue rischierebbero di compromettere le politiche di rimpatrio di tutti gli stati membri", almeno fino a quando le norme sull'asilo del nuovo blocco non saranno pienamente attuate nel 2026.
"Si tratta di una prospettiva preoccupante e inaccettabile che occorre prevenire con determinazione", ha detto Meloni.
Secondo il piano, solo gli uomini adulti e non vulnerabili provenienti da una lista di Paesi considerati "sicuri" dalle autorità di Roma possono essere trattenuti in Albania e rimpatriati rapidamente se la loro domanda di asilo viene respinta.
Il programma ha attirato l'interesse di altre nazioni europee che stanno cercando di ridurre l'immigrazione non autorizzata.
I giudici hanno messo in discussione l'accordo, affermando che, in base a una sentenza della Corte di giustizia dell'Ue di ottobre che non riguardava specificamente l'Italia, nessun Paese di origine può essere ritenuto "sicuro" se anche solo una parte di esso è pericolosa.
Una seconda sentenza della Cgue dovrebbe risolvere la controversia tra i giudici e il governo, ma la decisione non è prevista a breve.
Nel frattempo, l'Italia ha smesso di inviare migranti in Albania e le strutture di detenzione sono vuote. Tuttavia, Meloni ha detto più volte di essere fiduciosa che il suo piano alla fine funzionerà, nonostante l'opposizione sostenga che sia stato uno spreco di soldi.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Stefano Bernabei)