ROMA (Reuters) - Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni, ha deciso che la gestione commissariale della Sanità in Lazio dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2018.
Il governo ha assegnato al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, "il compito di proseguire le azioni già intraprese per procedere, ad esito della completa realizzazione del Programma operativo 2016-2018, al rientro nella gestione ordinaria entro il 31 dicembre 2018", si legge nel comunicato diffuso al termine del Consiglio dei ministri.
Il commissariamento era iniziato nel 2008, a causa di un disavanzo da 2 miliardi di euro accumulato dal settore. La Regione, per il 2018, prevede un avanzo di 18 milioni nel bilancio sanitario.
La Regione ha reso noto a novembre 2017 che il debito complessivo, costituito in gran parte dalla Sanità, al netto degli ammortamenti ammontava a 12,18 miliardi di euro. Due anni fa era pari a 10,5 miliardi.
"Dedichiamo questo risultato ai lavoratori e ai malati. Mai più errori", ha scritto Zingaretti su Twitter.
Soddisfazione anche da parte della ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, secondo cui la fine del commissariamento è "davvero un'ottima notizia per i pazienti e il servizio sanitario nazionale".
Anche la ex presidente, Renata Polverini (Fi), si dice contenta della notizia a patto che si garantisca "una qualità dell'assistenza e del servizio all'altezza dei tempi e delle esigenze della popolazione".
Contrari i 5 Stelle. La candidata presidente Roberta Lombardi parla di "gigantesco imbroglio", e di "regalino elettorale di Renzi & company Al presidente uscente Zingaretti".
Su Twitter, la senatrice grillina Paola Taverna si scaglia contro la "propaganda" fatta "sulla pelle dei cittadini".