VARSAVIA (Reuters) - La Russia ha ammassato circa 20.000 soldati al confine orientale con l'Ucraina e potrebbe usare la scusa di una missione umanitaria o di peacekeeping per inviarli all'interno del paese. A dirlo è la Nato.
"Non vogliamo indovinare quello che pensa la Russia, ma possiamo vedere quello che la Russia sta facendo sul terreno, e ciò è di grande preoccupazione. La Russia ha ammassato circa 20.000 soldati pronti a combattere al confine orientale con l'Ucraina", spiega la portavoce Nato Oana Lungescu in una nota.
"Le ultime mosse militari russe aggravano ulteriormente la situazione e minano gli sforzi per trovare una soluzione diplomatica alla crisi. E' una situazione pericolosa".
Il comunicato aggiunge che la Nato è preoccupata per il fatto che Mosca possa usare "il pretesto di una missione umanitaria o di peacekeeping come scusa per inviare soldati nell'Ucraina orientale".
Stamani, il primo ministro polacco Donald Tusk ha detto di avere buoni motivi per sospettare che la minaccia di un intervento diretto dell'esercito russo in Ucraina sia aumentata negli ultimi giorni.
"Abbiamo ragione di sospettare - avendo ricevuto informazioni in tal senso nelle ultime ore - che il rischio di un intervento diretto (dell'esercito russo in Ucraina) è di sicuro più alto di qualche giorno fa", ha detto Tusk durante una conferenza stampa.
Le forze ucraine stanno continuando l'offensiva contro i ribelli filo-russi nell'est del paese, riconquistando parte del territorio occupato, mentre proseguono e si intensificano le esercitazioni militari di Mosca vicino al confine.
L'esercito ha riferito ieri che le forze governative si sono scontrate con i separatisti 26 volte in 24 ore.
L'Ucraina ha inoltre denunciato le esercitazioni militari russe come una "provocazione", lamentando presunte violazioni dello spazio aereo ucraino nazionale da parte dell'aviazione russa oltre ai colpi di mortaio.