Investing.com – Il segretario generale di Unioncamere, Claudio Gagliardi, ha dichiarato: “Le imprese sociali risentono della crisi e della stretta dipendenza dalla committenza pubblica, ma mostrano una tenuta occupazionale ancora migliore rispetto al resto dell’economia italiana”
Ha poi aggiunto: ”Stimiamo che le quasi 15 mila imprese sociali con almeno un dipendente presenti nei registri delle Camere di Commercio, impieghino nel complesso 435000 lavoratori.
Sia per l’affacciarsi sul mercato di nuove imprese sociali, sia per l’aumento occupazionale di quelle gia esistenti, dal 2008 al 2012 i dipendenti nel mondo delle imprese non profit sono aumentati di quasi il 6% l’anno, ben più di quanto hanno messo a segno tutte le altre aziende italiane.
Una crescita legata alla diffusa esternalizzazione di servizi da parte della pubblica amministrazione, non accompagnata però da un credito capace di accompagnare la crescita di questo settore e in uno scenario caratterizzato dalla continua riduzione dei finanziamenti pubblici.
E’ per questi motivi e non solo per le difficoltà dello scenario economico, che nel 2013 le imprese sociali prevedono una flessione occupazionale di -5400 lavoratori dipendenti (-1.20%).
Un dato negativo, certo ma molto inferiore a quello prospettato dall’insieme delle imprese italiane, i cui dipendenti quest’anno caleranno del -2.20%”
Ha poi aggiunto: ”Stimiamo che le quasi 15 mila imprese sociali con almeno un dipendente presenti nei registri delle Camere di Commercio, impieghino nel complesso 435000 lavoratori.
Sia per l’affacciarsi sul mercato di nuove imprese sociali, sia per l’aumento occupazionale di quelle gia esistenti, dal 2008 al 2012 i dipendenti nel mondo delle imprese non profit sono aumentati di quasi il 6% l’anno, ben più di quanto hanno messo a segno tutte le altre aziende italiane.
Una crescita legata alla diffusa esternalizzazione di servizi da parte della pubblica amministrazione, non accompagnata però da un credito capace di accompagnare la crescita di questo settore e in uno scenario caratterizzato dalla continua riduzione dei finanziamenti pubblici.
E’ per questi motivi e non solo per le difficoltà dello scenario economico, che nel 2013 le imprese sociali prevedono una flessione occupazionale di -5400 lavoratori dipendenti (-1.20%).
Un dato negativo, certo ma molto inferiore a quello prospettato dall’insieme delle imprese italiane, i cui dipendenti quest’anno caleranno del -2.20%”