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Mercati pronti ad un crash? Ecco i motivi

Pubblicato 26.11.2015, 19:21
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

I mercati sono pronti a crollare. Facendo luce su questi dati di fatto che qui sono elencati, non mi viene di certo in mente un rally di natale. Di seguito le motivazioni per cui il mercato dovrebbe stornare pesantemente:

1) Aumento della volatilità su Azionario: L'azionario europeo, prendendo come riferimento il Dax, presenta un aumento della volatilità che, ahimè, sugli indicatori più classici non viene mai identificata in tempo ma, osservando le singole candele, è lampante l'aumento della volatilità. La volatilità è sintomo di paura e soprattutto INCERTEZZA, parola che ai mercati non piace.

2) Mercato dei Bond con rendimento negativo: Risulta assolutamente anomalo il fatto che il mercato, oltre alle banche centrali con le loro manovre espansive, continui a comprare titoli di Stato governativi. Siamo arrivati al punto che il prezzo di alcuni titoli senza cedola (vedi asta dei CTZ del 25/11) è salito al punto tale che si ottengono rendimenti NEGATIVI. Sì, esatto, investite dei soldi e ve ne tornano di meno di quanti ne avete investiti. Ah, il rendimento negativo è garantito! Secondo il mio modesto parere, alcuni operatori si stanno mettendo al sicuro, o meglio, mettono al sicuro il proprio capitale in quanto preferiscono vedere un -0,5% all'anno rispetto, magari, ad un rendimento ancora minore proveniente da altri comparti. I bond sono per ora visti come bene rifugio in quanto garantiti, non solo dagli Stati, bensì dalle banche centrali.

3) FED pronta ad abbassare i tassi: Direi anche pronta a far crollare i mercati se dovesse alzare i tassi con queste condizioni di mercato. Azionari e Bond ipercostosi, dollaro iper-forte e materie prime sottoquotate (per via dell'iper-dollaro). Se la Fed dovesse abbassare i tassi, onde evitare shock sul mercato dei cambi (EURUSD) e di conseguenza sulle importazioni ed esportazioni dei paesi emergenti ed emersi (vedi Cina, Russia, Australia, Brasile, molto legati alle materie prime), i prezzi del mercato azionario dovrebbero fisiologicamente scendere per compensare l'anomalia presente sul mercato obbligazionario. A maggior ragione, l'aumento della volatilità giustifica questo evento.

4) Effetto gregge su EurUsd e correlazioni con azionario: Molti operatori sono convintissimi di un rialzo tassi Fed e di un cambio alla parità sulla coppia EurUsd, entro la fine dell'anno. Non c'è situazione più consona per descrivere l'effetto gregge presente attualmente sui mercati. Se la Fed dovesse alzare i tassi a dicembre, probabilmente vedremo Eur/Usd scendere inizialmente per poi riprendere la sua corsa verso livelli più accettabili (1,15-1,20). Il caso vuole che tra Eur/Usd e azionario ci sia correlazione negativa. Quando scende Eur/Usd sale il Dax e viceversa.

CONCLUSIONE: Facendo un Mix di tutti questi fattori e collegandoli tra loro, se ne trae un quadro inquietante. Ci sono troppi elementi che fanno presagire un crollo, guarda caso, mentre tutti aspettano il rally di natale.

Ultimi commenti

Per Luca Aceto Capisco che lei non condivida l'analisi...ma il suo appellarsi a ragioni d'anagrafe, mi sembra che evidenzi, più che altro, una certa scarsezza d'argomentazione. . Potrebbe più compiutamente motivare il suo intervento, a beneficio di quei lettori interessati, i quali saprebbero così, meglio comprendere la sua posizione..
REFUSO: "alzare" al posto di "abbassare", riferito ai Tassi FED
a parte il crollo dei mercato che ovviamente non possono arrivare all'infinito, tu stai dicendo che la FED anzichè alzare i tassi li abbassera'?
Si, ma non a caso Draghi sembra propenso ad allentare nuovamente !! Io dico da tanto tempo che si parlano e non c'é niente di nuovo sotto il sole. Segui l'ombra e saprai sempre che ore sono.
Esatto Galeazzo...il brutto è che "devono" parlarsi altrimenti gli equilibri a livello mondiale potrebbero essere ancor più compromessi...Consideriamo che i movimenti su EurUsd, il cui controvalore degli scambi è pari a circa il 40% di tutto il mercato valutario, impattano direttamente sui prezzi del commercio internazionale (dalle materie prime agli scambi internazionali di merci regolati in Usd), quindi sulle importazioni ed esportazioni. . . Giusto che si parlino...il problema è che il mercato sta già scontando tutto e se il mercato non prezza gli asset in modo coerente il prima possibile, c'è la grande probabilità di una creazione e conseguente scoppio di una o più bolle su diversi asset (vedi azionario mantenuto artificiosamente e obbligazionario pilotato dalle banche centrali).
Non c'é dubbio...
Analisi certamente schietta e verosimile, non dimentichiamo peró elementi che andranno a mitigare questi giusti rigori. D'accordissimo sulla improbabilità di un rally per Natale. Per tutto il resto "finché c'é guerra c'é speranza" !!
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