Continua il cammino del Dollaro Neozelandese, sulla scia di un contesto Macro-economico ancora positivo e con un'inflazione ancora piuttosto bassa.
Il CPI relativo al Q3 è stato rivisto in aumento di soli 0,2%, di gran lunga al di sotto delle aspettative della RBNZ (2,0%), e ciò evidenzia la necessità di un ulteriore taglio dell'OCR il prossimo 10 Novembre ad un probabile livello record dell'1,75%. Questo scenario potrebbe allontanare gli acquirenti di NZD, con la possibilità di un taglio dei tassi nelle prossime 2 settimane.
Il prezzo dell'NZD, comunque rimane più alto rispetto a due settimane fa anche se la discesa dal massimo della scorsa settimana a o.7265 è ancora attuale.
Il recupero del Dollaro Americano si è esteso anche in Europa, con i mercati ancora in modalità risk-off, e al momento il cambio NZD/USD viene scambiato a 0.7164, esattamente il livello di apertura di questa mattina a seguito di un drop che ha portato il prezzo a toccare il minimo di 0.7147. Il cambio sembra non essere in grado di infrangere la barriera dello 0.7170 essendo ancora sotto pressione dalla discesa delle scorte e del prezzo del petrolio.
Nelle prossime settimane, la forza del Biglietto Verde sarà ancora un fattore dominante sul mercato, con le indiscrezioni di un aumento dei tassi da parte della Fed nel mese di Dicembre ancora in auge. La divergenza tra le politiche in atto da Fed e RBNZ sembra agire a sfavore del Kiwi che non è riuscito nemmeno a beneficiare dei forti guadagni nei confronti dell'Aussie, a seguito degli ottimi report CPI.
L'attenzione ora è rivolta verso i dati riguardanti la bilancia commerciale Neozelandese in programma per questa notte.
Guardando il grafico, si può osservare la prossima resistenza posizionata a livello 0,7190 mentre sul versante negativo, una ipotetica discesa potrebbe incontrare il primo supporto significativo a 0,7100.