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È il momento di scegliere il rendimento anziché i titoli da dividendo?

Pubblicato 31.05.2018, 09:15

Non è un mistero che le azioni delle compagnie che pagano i dividendi abbiano una performance bassa quando i tassi di interesse salgono. Gli investitori di solito si allontanano dai titoli da dividendo dal momento che l’impennata del rendimento dei bond, ad esempio dei Buoni del Tesoro a reddito fisso, diminuisce l’appeal degli asset più rischiosi come i titoli azionari.

Per dirlo in parole povere, i tassi di interesse più alti rendono i dividendi meno allettanti, soprattutto se confrontati con l’alternativa del reddito fisso. Una volta che il rendimento sale ad un dato livello, gli investitori dell’azionario vengono attratti più dal rendimento a basso rischio dei bond che dagli investimenti azionari ad alta volatilità. Questa possibilità può ridurre i ritorni dei titoli da dividendo, anche se l’economia generale e i fondamentali della compagnia restano forti.

La banca centrale USA probabilmente alzerà i tassi “presto” se l’economia dovesse procedere come previsto, secondo i verbali del vertice di maggio del FOMC. In effetti, i mercati prevedono un intervento a giugno, sebbene le prospettive sugli aumenti dei tassi nel secondo semestre dell’anno siano meno certe. La banca centrale statunitense ha alzato i tassi di interesse sei volte da quando ha iniziato con l’inasprimento, nel dicembre 2015.

Come sta influendo la politica di inasprimento monetario sulla performance dei titoli da dividendo negli Stati Uniti?

SCHD Weekly

Lo Schwab U.S. Dividend Equity Fund (NYSE:SCHD), un ETF basato sui dividendi, è crollato del 3,6% finora nel 2018, più del doppio del calo dell’indice di riferimento S&P 500.

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Se siete investitori a lungo termine alla ricerca di ottimi titoli da dividendi da comprare e tenere, non è un periodo facile per voi. Il dilemma maggiore per gli investitori da dividendi al momento è capire se restare fedeli alla loro filosofia di investimento su dividendi e lasciare semplicemente che passi questo ciclo dei tassi di interesse.

Morgan Stanley, in una recente nota di ricerca, ha fornito ai sostenitori dei dividendi una ragione per farlo. Ha valorizzato l’importanza dei titoli con crescita di dividendi per controbilanciare l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse:

“Non consigliamo agli investitori di cercare semplicemente il rendimento più alto dei dividendi. Suggeriamo loro di cercare compagnie che stanno alzando i dividendi per azione e che probabilmente continueranno a farlo. Questo è un ottimo segno di salute finanziaria”.

Quindi, se sarete in grado di identificare titoli che allo stesso tempo siano sicuri ed alzino regolarmente i dividendi ad un tasso superiore all’inflazione, allora avrete ancora più denaro sul vostro conto corrente. Inoltre, penso che riuscirete a trovare opportunità allettanti che rispondono a questi criteri nel mondo dei dividendi. Ecco alcuni titoli con crescita di dividendi che riteniamo offrano ottime possibilità di reddito persino in un periodo in cui i tassi sono destinati a salire.

2 colossi del tech

Apple (NASDAQ:NASDAQ:AAPL) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) sono un’ottima combinazione: forniscono un’esposizione a compagnie tecnologiche vecchie e nuove che garantiscono flussi di cassa stabili e positivi insieme al forte potenziale di aumento regolare del pagamento dei dividendi, il tutto supportato da solide attività di base.

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Osservando il loro rendimento dei dividendi, poco meno del 2% ciascuno al momento, potrebbero non sembrare allettanti in confronto al rendimento dei bond. Ma il motivo principale per investire su questi colossi del tech sono i loro dividend payout ratio bassi. Questi mettono in evidenza la capacità sia di Apple che di Microsoft di dare agli investitori sempre più denaro in futuro.

AAPL Weekly 2015-2018

Nel caso di Apple, il gigante degli smartphone e dei computer sta restituendo altri 100 miliardi di dollari in riacquisto di azioni agli investitori, in quanto la compagnia sta facendo soldi a palate con le vendite di iPhone. Nell’ultimo report trimestrale sugli utili, Apple ha inoltre alzato i dividendi trimestrali del 16% a 0,73 dollari ad azione. Con un payout ratio di solo il 25,5% - la percentuale degli utili di una compagnia destinata a pagare i dividendi - il gigante del tech ha ancora molto spazio disponibile per aumentare i pagamenti.

MSFT Weekly 2015-2018

La storia di Microsoft è un po’ diversa ma non meno interessante. Il pilastro dei software ha visto il suo payout ratio scendere vertiginosamente al 44% da circa il 70% dello scorso anno per via della forza degli utili, consentendo al colosso del tech della old-economy di alzare il dividendo annuo di 1,68 dollari ad azione.

I titoli finanziari stanno tornando

Prima della crisi finanziaria del 2008, il settore finanziario contribuiva a circa il 30% del rendimento dei dividendi dell’indice S&P 500. Dopo la crisi, la percentuale è crollata al 9%, in quanto le banche trattenevano più denaro con cui supportare i loro bilanci. Betsy Graseck, un’analista che si occupa delle banche ad alta capitalizzazione per Morgan Stanley, afferma che le banche possiedono circa 100 miliardi di dollari di capitale in eccesso, che potrebbe comportare un aumento dei pagamenti nel 2018 rispetto allo scorso anno.

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“Riteniamo che queste dinamiche rendano il settore attraente dal punto di vista della crescita dei dividendi, in particolare dal momento che i finanziari offrono un tampone dall’aumento dei tassi di interesse, in quanto possono produrre profitti più alti man mano che i tassi aumentano facendo pagare di più i prestiti”.

Nel mondo finanziario, abbiamo scelto JPMorgan Chase (NYSE:JPM).

JPM Weekly 2015-2018

È la banca commerciale più grande degli Stati Uniti che non solo è sopravvissuta alla crisi finanziaria del 2008 ma che ne è uscita anche più forte. I pagamenti annui sono saliti a 2,24 dollari ad azione dagli 0,8 dollari ad azione segnati nel pieno delle conseguenze della crisi.

Inoltre, i tassi di interesse più alti, l’economia forte e la crescita solida dell’occupazione fanno ben sperare per le banche. Ciascun fattore consente agli istituti di avere un profitto maggiore dai prestiti.

Morale della favola

Non c’è dubbio che l’aumento dei tassi di interesse continuerà a pesare sui titoli da dividendi. Ma non è una buona idea mettere sullo stesso piano tutti i titoli a reddito fisso.

Le compagnie con payout ratio bassi, accelerazione degli utili ed inclini a ricompensare gli investitori sono ancora ottimi candidati per il portafoglio. In effetti, probabilmente vedranno una performance superiore al mercato se si sommano i ritorni totali (dividendi, plusvalenze e riacquisti di azioni).

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