La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il giorno 18.02.2021
È passato quasi un anno da quando è esplosa la pandemia di coronavirus in tutto il mondo ed i lockdown si sono diffusi dalla Cina a quasi tutte le altre nazioni. La situazione della domanda di greggio resta incerta.
Tuttavia, alcuni aspetti del mercato petrolifero ora si comprendono meglio. Al momento, è cruciale analizzare cosa sta comportando il gelo invernale nell’area texana di produzione e raffinazione; cosa farà probabilmente l’OPEC+ quando si incontrerà tra due settimane; perché i prezzi del carburante USA sono saliti; e cosa, eventualmente, possiamo sapere al momento circa il futuro della domanda di greggio:
1. Interruzioni temporanee della fornitura di greggio USA
Le temperature rigide in Texas hanno comportato un calo significativo della produzione petrolifera negli Stati Uniti questa settimana. Secondo le ultime informazioni, più di 4 milioni di barili al giorno di greggio (sui 4,6 milioni che il Texas solitamente produce) sono fermi. Si tratta di circa il 40% della produzione petrolifera totale statunitense.
Per fare un paragone, lo scorso ottobre i produttori avevano fermato circa il 92% della produzione nel Golfo del Messico in preparazione all’arrivo dell’uragano Delta, pari a 1,68 milioni di barili al giorno. Le temperature dovrebbero migliorare nel fine settimana. L’interruzione potrebbe durare fino alla prossima settimana, ma parte della produzione potrebbe essere sospesa per un periodo più lungo se dovessero essere necessarie delle riparazioni importanti.
La maggior parte della capacità di raffinazione nella regione del Golfo del Messico è ferma per lo stesso motivo. L’interruzione dell’attività di raffinazione probabilmente ammonterà a circa 4 milioni di barili al giorno. I prezzi del greggio sono saliti all’inizio della settimana sulla notizia che sarebbero potute arrivare queste chiusure ed il WTI ha finalmente superato il livello di 60 dollari al barile.
Grafico settimanale greggio sui 12 mesi precedenti (TTM)
I prezzi sono saliti di un altro 1% ieri, quando sono emersi maggiori dettagli sulle interruzioni, anche se i trader dovrebbero prepararsi ad un ribasso man mano che la produzione e la raffinazione riprenderanno. Anche i prezzi della benzina stanno salendo negli Stati Uniti in conseguenza della sospensione della raffinazione. Ad esempio, i prezzi sono aumentati di circa 0,05 dollari al gallone nel Midwest ieri.
Queste interruzioni non saranno rispecchiate nel report settimanale dell’EIA di oggi, 18 febbraio, sulla produzione e sui consumi di greggio USA, ma i trader dovrebbero aspettarsi di vederne l’impatto nei dati della prossima settimana e anche oltre.
2. L’OPEC+ si incontrerà il 4 marzo
I membri dell’OPEC+ si incontreranno tra due settimane ed hanno già iniziato a presentare le loro posizioni ai media. Al momento, l’Arabia Saudita sta trattenendo un milione di barili al giorno in più di produzione ma, secondo le notizie del Wall Street Journal, intende mantenere questa politica solo fino a fine marzo.
L’Arabia Saudita ricomincerà a produrre in base alla sua quota ad aprile. Ed era questa la posizione della nazione quando aveva annunciato i “tagli a sorpresa” a gennaio, quindi questa informazione conferma che la sua politica non è cambiata nelle ultime settimane.
La Russia, invece, è stata autorizzata dall’OPEC+ ad aumentare la produzione a febbraio e a marzo, ma non è riuscita a produrre più barili per il clima insolitamente rigido. La produzione russa ha effettivamente registrato una media di 10,115 milioni di barili al giorno a febbraio, circa 44.000 in meno rispetto a gennaio. È possibile che delle temperature più miti a marzo comportino un incremento della produzione petrolifera del paese.
Quando si incontrerà, il 4 marzo, l’OPEC+ deciderà se continuare a produrre ai livelli attuali ad aprile (con il milione di barili al giorno in più dall’Arabia Saudita) o se aumentare i tassi di produzione, dal momento che i prezzi sono più alti. La Russia ha reso noto questa settimana che crede che il mercato petrolifero sia equilibrato, mentre l’Arabia Saudita ha espresso un ottimismo più cauto e moderato circa lo stato attuale del mercato.
3. Prezzi del carburante più alti negli Stati Uniti
Il prezzo medio di un gallone di benzina è aumentato di quasi 0,20 dollari nel mese scorso, alimentando i timori che i consumatori statunitensi possano assistere ad un ritorno di quei prezzi della benzina alti che avevano caratterizzato il governo Obama. Parte dell’aumento del prezzo del greggio, e quindi della benzina, può essere attribuito al sentimento generato dai primi ordini esecutivi del governo Biden sui contratti di greggio e gas e sui trasporti petroliferi.
Tuttavia, questi ordini esecutivi non stanno ancora influenzando i fondamentali. L’aumento dei prezzi è perlopiù dovuto all’inasprimento di fondamentali non connessi a queste politiche.
4. Domanda petrolifera discutibile
La domanda petrolifera a breve termine negli Stati Uniti e in Europa è ancora un problema importante. Non ci si può aspettare che i consumi di benzina tornino ai livelli precedenti fino a quando non sarà consentita la libertà di movimento, i bambini non torneranno a scuola e molti altri lavoratori non rientreranno in ufficio.
Molti paesi europei hanno prorogato i lockdown fino a marzo o aprile, anche se in alcuni paesi gli organismi legislativi o i tribunali stanno respingendo l’autorità dell’esecutivo. Anche negli Stati Uniti la situazione è poco chiara. Molti distretti scolastici negli USA non hanno ripreso le lezioni in presenza a tempo pieno, quindi molti genitori non possono rientrare in ufficio e continuano a lavorare da casa. Le proiezioni sembrano contare su una ripresa della scuola a tempo pieno in autunno, ma la situazione politica in America potrebbe renderlo impossibile.
Sul lungo termine, la domanda petrolifera dovrebbe aumentare al di fuori di Europa ed Asia. (La scorsa settimana abbiamo parlato della potenziale crescita in India). I trader non dovrebbero dimenticare che, anche se la situazione della domanda a breve termine è discutibile, quella a lungo termine è più certa.