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4 eventi catalizzatori che stanno facendo schizzare i prezzi energetici

Pubblicato 15.09.2021, 16:38
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I prezzi dell’elettricità in Europa stanno schizzando, e ancora non è arrivato l’inverno. Nel Regno Unito, il prezzo dell’elettricità è schizzato 354 sterline (491 dollari) per megawatt-ora (MWh) lunedì. Si tratta del 700% in più rispetto la medio del decennio 2010-2020 decade. I prezzi intraday nel momento del picco della domanda sono ancora maggiori e sono schizzati fino a 1.750 (2.425 dollari) per MWh. Il fenomeno non sta interessando solo la Gren Bretagna. Sul continente, la Germania ha visto il tassi dell’elettricità raddoppiare, e ora si attestano sopra i 100 euro (118 dollari) per MWh. La Francia e l’Olanda stanno vedendo degli importanti rincari. E ora che si avvicina l’inverno, non si può non pensare al gas naturale i cui prezzi sono tripkicati ultimamente.

Natural Gas Weekly

Questo balzo dei prezzi preoccupa i consumatori europei, soprattutto perché siamo ancora solo a settembre. Cosa succederà quest’inverno? Se la situazione non cambierà, I consumatori dovranno prepararsi a pagare somme ancora più esorbitanti, e alcuni potrebbero non farcela e rimanere senza riscaldamento o senza elettricità.

Il problema non è solo il risultato di un calo dell’offerta e di un aumento della domanda. Alcune politiche europee create per il passaggio all’energia verde sta esacerbando la situazione.

Ciò vuol dire che l’aumento della produzione di energia non sarà sufficiente a fermare l’avanzata dei prezzi o la possibilità che i tassi salgano nuovamente con gli eventi futuri. Ma ci sono altri fattori che influenzano la situazione.

Ecco questi eventi catalizzatori:

1. Scorte ridotte di gas naturale

Le riserve di gas naturale in Europa ha toccato i livelli più bassi degli ultimi anni ad agosto. Questo è stato attribuito all’aumento della domanda e al calo delle restrizioni di questa estate.

Durante la pandemia, la domanda di gas naturale è crollata e i produttori hanno tagliato la produzione. E in vista dell’estate non sono riusciti ad aumentare la produzione .

2. La Russia ha chiuso i rubinetti all’Europa

Per delle ragioni che non ci sono ancora chiare, la Russia ha ridotto le consegne di gas naturale all’Europa a fine agosto, riducendole ulteriormente a settembre. Secondo alcuni analisti si è trattato di una mossa di by Gazprom (MCX:GAZP), proprietaria dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream II.

Il gasdotto Nord Stream porta il gas naturale dalla Russia alla Germania, che a sua volta lo distribuisce agli altri paesi europei. Nord Stream II è un altro gasdotto che è stato costruito ma che non è ancora operativo per problemi legati al rispetto delle normative europee.

Secondo alcuni analisti Gazprom starebbe tagliando la produzione di gas naturale per far salire i prezzi e mettere pressione all’UE affinché autorizzi Gazprom a erogare gas naturale attraverso il gasdotto Nord Stream II.

3. Salgono i prezzi dei combustibili fossili

I prezzi più alti del gas naturale hanno spinto le utenze europee a passare alle centrali a carbone. Tuttavia, i regolamenti europei stabiliscono che le aziende devono compensare le maggiori emissioni di carbonio del carbone comprando più permessi di carbonio, che vengono scambiati sul mercato.

L’aumento della domanda di permessi di carbonio ha fatto salire i prezzi, rendendo il carbone altrettanto costoso da bruciare del gas naturale. Questo, a sua volta, aumenta il costo per il consumatore.

4. Il vento nel Mare del Nord ha smesso di soffiare

L’aumento dei prezzi dell’elettricità ha esacerbato la dipendenza dalle centrali eoliche del Mare del Nord. Il Regno Unito solitamente produce circa un quarto del suo fabbisogno in queste centrali. Ma a settembre l’energia sviluppata è crollata all’11%.

Per gli investitori, la stretta della produzione europea ha contribuito a far salire I prezzi delle azioni di aziende di gas naturale (LNG) liquefatto come Cheniere Energy (NYSE:LNG).

È possibile che l’impennata dei prezzi dell’energia elettrica in Europa possa rientrare entro ottobre, quando la Russia riprenderà le normali consegne di gas naturale all’Europa. Un grande aiuto potrebbe arrivare se il gasdotto Nord Stream II entrasse in funzione. Tuttavia, la paura di una carenza di gas naturale potrebbe mantenere i prezzi dell’elettricità a livelli più alti della media per tutto l’inverno.

Situazioni acute come quella attuale diventeranno probabilmente più frequenti e più intense nei prossimi mesi e anni, man mano che i paesi europei andranno avanti con i piani di chiusura delle centrali a carbone e nucleari per raggiungere gli obiettivi del cambiamento climatico.

La situazione attuale mette in evidenza i pericoli per l’Europa di affidarsi troppo all’energia rinnovabile inaffidabile e alle istituzioni russe che perseguono i propri interessi piuttosto che quelli dell’Europa. Anche dopo che la situazione attuale sarà risolta, questi stessi problemi potrebbero facilmente tornare ad un certo punto.

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