Il listino azionario svizzero ha mostrato negli ultimi anni un andamento maggiormente simile agli indici di Wall Street che non a quelli europei con una cavalcata monstre nel 2019 che lo ha visto passare da 8333 di dicembre 2018 fino ai nuovi massimi assoluti di 11270 a fine febbraio 2020 (+35%) prima di avviare anche esso una importante correzione fino a 7650. La tenuta di 8000 ha permesso quindi un nuovo rimbalzo terminato a ridosso di 10000.
Lo scenario si presenta però negativo con i prezzi che hanno testato la trendline precedentemente violata che transita a 10000, resistenza anche psicologica, e sembrano pronti per uno storno delle contrattazioni verso 9100 e quindi 8800.
Sotto questo livello si proseguirebbe al ribasso per un test dell’area 8300/500.
Il movimento dello SMI potrebbe pertanto anticipare un analoga tendenza per gli indici americani.
Rialzi confermati da chiusure settimanali superiori a 10000 indicheranno che la fase di debolezza innescata dal corona virus è finita riproponendo nuovamente i corsi al rialzo verso 11000 e verso nuovi massimi assoluti.