Il forte ribasso iniziato da 65,65 dollari ad inizio anno e successivamente accelerato sia dalla blocco economico sia dalla guerra dei prezzi tra Arabia Saudita e Russia ben esemplificato con la perdita del supporto a 50,00 dollari, ha spinto il WTI fino a 20,50/80 dollari minimi visti in queste ultime ottave.
Lo scenario rimane impostato al ribasso, anche se si fatica a capire a chi possa convenire avere prezzi cosi bassi, con la possibilità di vedere ulteriori discese a riconoscere i minimi del 2001 a 17,50 dollari (i minimi assoluti si collocano a 10,75 nel 1999).
Nel breve la presenza di un doppio minimo a 20,50 dollari in presenza di una fase di ipervenduto lascia intravedere rimbalzi delle contrattazioni verso 28,50/30,00 dollari dove ci si attende un ritorni dei venditori.
Un cambiamento di scenario verrà solo da chiusure settimanali (o mensili) superiori a 35,00 dollari permettendo cosi una salita a chiudere il gap lasciato aperto il 6 marzo scorso a 41,00 dollari.