Il dollaro americano sta cominciando a sentire davvero la pressione derivante da una serie di fattori di polotica monetaria e di politica internazionale. In primo luogo sta risentendo del suo ruolo di asset rifugio, quindi attenzione ai negoziati commerciali USA/Cina che per il momento sembrano muoversi nella giusta direzione. Veniamo alla Fed perché ieri il Presidente Powell è stato relativamente positivo rispetto all'andamento dell’economia statunitense durante la testimonianza in Senato di ieri. Tuttavia ha ribadito la posizione di attesa del FOMC che regolerà le proprie decisioni in base ai dati che verranno.
Con il calo dei rendimenti obbligazioni il dollaro chiaramente ha sofferto. In tema Forex, detto del dollaro abbiamo una sterlina in netta ripresa, pare infatti che la Brexit si stia orientando su un percorso molto più morbido e addirittura c’è chi crede che non possa esserci alcuna Brexit. La prospettiva di nessun accordo è venuta meno nel momento in cui da entrambe la parti sembra non dispiacere l’ipotesi di un’estensione dell'articolo 50 che andrebbe a spostare la data del 29 marzo. Con l'opposizione laburista destinata a sostenere un secondo referendum, la prospettiva di permanenza del Regno Unito nell'UE è molto reale. Attenzione alla giornata odierna perché al di là della nuova testimonianza di Powell stavolta alla Camera, Donald Trump incontrerà il presidente nordcoreano Kim ad Hanoi, in Vietnam, ma salvo non venga annunciato un disarmo nucleare I mercati non sembrano granché interessati. Ben più important potrebbero risultare le crescenti tensioni tra India e Pakistan.
Nel frattempo Wall Street ha chiuso in lieve calo con l’S&P 500 -0,1% a 2794 punti, trend confermato dall’andamento dei futures statunitensi. I mercati asiatici sono stati sicuramente più positivi, con il Nikkei +0,5% mentre lo Shanghai Composite è aumentato del +0,1%. In Europa, in questo momento, è in atto un’evidente correzione. Per quanto riguarda le materie prime manca direzionalità sull’oro che balla sul supporto di 1.325 dollari, mentre il petrolio greggio ha apparentemente assorbito le dichiarazioni di Trump grazie all’annuncio di nuovi tagli alla produzione dell'OPEC.
Per quanto riguarda il calendario odierno sarà un’altra giornata relativamente tranquilla, come detto parlerà Powell alle ore 16 e avremo gli ordini di fabbrica negli Stati Uniti per I quali si prevede che crescano del +0,9% a dicembre (dopo un calo di -0,6% a novembre). Le scorte di petrolio delle 16:30 dovrebbero registrare un incremento di +2.6m (dopo + 3.7m barili la settimana scorsa).