Quello che temevano i mercati è accaduto: un’Italia senza una maggioranza in grado di governare e Berlusconi nuovamente protagonista della scena politica.
Lo si è visto chiaramente ieri nel momento in cui sono stati pubblicati gli instant poll che davano il centro sinistra vittorioso al Senato ed alla Camera.
Piazza Affari galoppava verso i 17 mila punti, con un guadagno del 4%.
Poi, con le prime proiezioni che davano Berlusconi in testa a Palazzo Madama, l’indice FTSE Mib azzerava tutto passando addirittura in perdita dello 0.50%.
La chiusura è poi stata positiva, ma questa mattina il risveglio, con i dati ufficiali, è stato tremendo: Piazza Affari ha aperto con un calo superiore al 6% e spread che vola a 340.
Gli effetti si sono propagati in tutto il mondo: l’indice americano S&P500 è sceso sotto la soglia psicologica dei 1.500 punti, Tokyo ha chiuso la seduta odierna con un -2.26%.
L’euro è tornato verso i minimi dell’anno nei confronti del dollaro.
Il bund, invece, ha violato la resistenza in area 143.60 e questa mattina ha sfiorato quota 145.
Una figura più in alto di quest’ultimo livello, ci sono i massimi storici.
In questo contesto di avversione al rischio, torna ad attirare le attenzioni degli investitori l’oro, in questo momento a 1.600$.
ANALISI EUR/USD
L’euro aveva aperto l’ottava positivamente con un massimo di seduta a 1.3319 subito dopo la pubblicazione degli instant poll che davano il centro sinistra vittorioso all’elezioni italiane.
Graficamente, in quel momento vi era anche il recupero sopra la trend line dinamica violata al ribasso la settimana scorsa.
Ma poi, con le proiezioni che riportavano il nostro Paese nel caos politico, c’è stato il crollo di oltre 2 figure, fino a toccare il supporto in area 1.3050.
Sarà forse solo una coincidenza, ma in Grecia meno di un anno fa, la mancanza di una forte maggioranza uscita dal voto del 6 maggio del 2012, portò alla violazione di 1.30 e da lì verso nuovi minimi dell’anno.
ANALISI USD/JPY
Il dollaro/yen aveva aperto con un gap al rialzo ed un nuovo massimo dell’anno a 94.74 con la notizia della possibile nomina a governatore della Bank of Japan di Haruhiko Kuroda, conosciuto sul mercato come un combattente contro la forza dello yen.
Ma l’avversione al rischio in seguito al voto in Italia, ha spinto lo yen (una volta visto come bene rifugio) sotto quota 91, violando così il supporto di breve in zona 92.50.
La situazione si fa adesso interessante, in quanto, da un punto di vista grafico, oltre alla soglia psicologica a 90, non ci sono altri livelli degni di nota fino a 88.50.
Vedremo come andrà a finire, in questo momento vi è il tentativo di recupero di 92.
ANALISI AUD/USD
Il dollaro australiano è stato al centro nei giorni scorsi di dichiarazioni incrociate di membri della Banca centrale del Paese in merito alla valutazione del cambio AUD/USD
Il presidente Stevens non lo vedo ancora “gravemente sopravvalutato”, Debelle ha ieri paventato un intervento sul cambio e nuovi possibili tagli dei tassi di interesse.
In ogni caso, ogni rialzo si è sgonfiato sulla resistenza di breve a 1.035, mentre i minimi del mese e dell’anno sono stati già aggiornati diverse volte nell’ultimo periodo.
La correzione da 1.055 non è ancora completata, dovrebbe giungere sul supporto in zona 1.015.
ANALISI NZD/USD
E’ stata violata al ribasso la trend line dinamica che partiva dal minimo del 2012.
A questo punto per il neozelandese si è aperta la strada che porta verso il supporto in area 0.82.
ANALISI GBP/USD
Il trend ribassista in corso sul cambio GBP/USD ha conosciuto un’accelerazione venerdì scorso a pochi minuti dalla chiusura dell’ottava, con il taglio del rating da parte di Moodys’ e quindi la perdita della tripla A del Regno Unito.
Ieri è stato registrato un nuovo minimo dell’anno a 1.5071.
Una volta superata la soglia psicologica a 1.50, la sterlina dovrebbe perdere ancora altre 6 figure per arrivare al supporto in area 1.44.
Ogni tentativo di rimbalzo, come quello di oggi verso 1.52, rappresentano delle occasioni per rientrare SHORT sul cambio.
ANALISI USD/CAD
Dal cambio USD/CAD arrivano sempre delle indicazioni importanti per l’azionario.
Ieri, mentre vi era una generalizzata euforia per gli instant poll che davano la vittoria al centro sinistra, il canadese perdeva posizioni contro il dollaro.
Un movimento negativo per il mercato azionario, confermato anche dalla contemporanea discesa di AUD/USD e NZD/USD.
Un elemento che ho fatto notare in tempo reale su Twitter e che poi i fatti hanno confermato, con un crollo che è partito da Piazza Affari per poi estendersi al resto del mondo.
E le notizie cattive per Wall Street & Company non sono finite: è stata perforata al rialzo la trend line dinamica che collegava i massimi del 2011 e del 2012.
ANALISI USD/CHF
E’ stata violata al rialzo la resistenza dinamica che univa il max del 2012 con quello del 2013, anche se il cambio USD/CHF sembra incontrare delle difficoltà nell’approcciare la resistenza in zona 0.9360.
Un piccolo segnale di debolezza da non trascurare.