Rassegna giornaliera sul mercato forex, 13 luglio 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Il IPC è salito dello 0,9% nel mese di giugno, dallo 0,6% di maggio e contro le previsioni di uno 0,5%. Su base annua, l’indice sui prezzi al consumo è rimbalzato del 5,4%, l’incremento maggiore in 12 anni. I prezzi core sono schizzati del 4,5%, il tasso più rapido dal 1991. Sebbene tutti si aspettassero che le pressioni sui prezzi sarebbero aumentate, il report di oggi mostra quanto sia diventato importante il problema. Non solo i prezzi stanno salendo nettamente, ma gli aumenti sono più diffusi, il che significa che i prezzi possono restare alti per un periodo più lungo. E questo è particolarmente probabile considerato che molti dei problemi riguardano le filiere e non sono facili da risolvere.
è salito nettamente nella giornata di martedì contro tutte le altre maggiori valute, sulla scia dell’altissima crescita dei prezzi al consumo. L’indiceAnche se il report IPC di oggi fa sorgere dubbi circa l’idea della Federal Reserve che l’inflazione alta sia transitoria, la performance incoerente di titoli azionari e bond è un segnale del fatto che gli investitori sono ancora indecisi. I future dei Fondi Fed indicano una probabilità del 90% di un aumento dei tassi nel 2022, ma il rendimento dei buoni del Tesoro a 10 anni ha chiuso la giornata al ribasso e non al rialzo. I titoli azionari sono scesi, ma il calo è stato modesto. Gli investitori stanno chiaramente aspettando indicazioni dal Presidente della Fed Jerome Powell, che terrà la sua testimonianza semestrale sulla politica monetaria e l’economia domani. Il dollaro cederà i guadagni se Powell dovesse sminuire l’indice IPC. Ma, se dovesse suggerire che il tapering è dietro l’angolo, il dollaro potrebbe continuare a salire rapidamente.
Gli aggiustamenti della politica saranno il principale tema della giornata di mercoledì. La Reserve Bank of New Zealand e la Banca del Canada si incontreranno prima della testimonianza di Powell. Entrambe le valute sono andate in selloff sui guadagni del biglietto verde nonostante la prospettiva di minore cautela. La RBNZ e la BoC sono due delle banche centrali più interventiste. Non si prevedono cambiamenti da parte della RBNZ questo mese, ma dovrebbe essere la prima importante banca centrale ad alzare i tassi di interesse. Numerose banche locali stanno chiedendo un aumento dei tassi a novembre, il che significa che potrebbe annunciare questa intenzione già questo mese. La performance sottotono del dollaro neozelandese suggerisce che gli investitori non si stanno preparando ad una previsione interventista in parte per via dei lockdown per il COVID in Australia e della crescita cinese in rallentamento. Tuttavia, il disallineamento tra l’azione di prezzo del NZD e le stime della RBNZ potrebbe tradursi in grossi movimenti per il dollaro neozelandese. Se sarà infranto il livello di 0,6920, il prossimo supporto sarà 68 centesimi. Al rialzo, la prossima fermata sopra 0,7025 dovrebbe essere 0,7150.
C’è una probabilità di circa l’80% che la Banca del Canada riduca gli acquisti di asset domani. Ha dato il via al ciclo di tapering globale ad aprile e dovrebbe continuare a normalizzare la politica monetaria con un’inflazione al di sopra dell’obiettivo e la crescita in accelerazione. Quasi il 68% della popolazione canadese ha ricevuto almeno una dose di vaccino per il COVID-19, permettendo al paese di allentare le restrizioni. E questo è stato accompagnato da una crescita dell’occupazione ed un’attività manifatturiera più forti. Nell’ultimo sondaggio sulle prospettive d’affari trimestrale della banca centrale, l’indice sul sentimento è salito ad un massimo storico, con i dirigenti che si aspettano un’esplosione della domanda.
Come nel caso del dollaro neozelandese, non ci sono stati guadagni significativi per il dollaro canadese, nonostante la probabilità di minore cautela. Sebbene si possa dire che gli investitori l’hanno messo in conto, ci sono poche probabilità che la coppia USD/CAD sfugga a movimenti forti domani. Questo disallineamento tra le aspettative dei mercati ed il loonie garantisce quasi che il cambio USD/CAD infranga 1,26 o testi 1,24 prima della fine della settimana.
Euro e sterlina sono andate in selloff contro il dollaro USA, ma è la sterlina che sarà sotto i riflettori domani. Saranno pubblicati i dati sull’inflazione britannica e, come negli USA, sono previste pressioni sui prezzi più forti nel mese di giugno. Tuttavia, data l’imminente mancanza di decisioni sui tassi, i cambi EUR/USD e GBP/USD molto probabilmente prenderanno spunto dalla domanda dei mercati del dollaro USA.