Pubblicazione del report sugli utili del quarto trimestre 2019 lunedì 3 febbraio, dopo la chiusura dei mercati
Previsioni sulle entrate: 46,91 miliardi di dollari
Previsioni utili per azione: 12,51 dollari
Quando il colosso dei motori di ricerca e compagnia madre di Google, Alphabet (NASDAQ:GOOGL), pubblicherà gli utili trimestrali dovrà dimostrare che la sua potente macchina pubblicitaria sta ancora andando abbastanza bene da produrre una crescita dei ricavi a doppia cifra. E, con la compagnia che si ritrova ad affrontare una delle indagini antitrust più intense dei nostri tempi, questo aspetto è diventato più importante che mai.
Finora, non c’è alcun segnale del fatto che la spesa per la pubblicità digitale si stia indebolendo. Per questo motivo, gli analisti si aspettano una crescita del 19% delle vendite di Google a 46,91 miliardi nel quarto trimestre, rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
In effetti, il titolo è schizzato del 28% negli ultimi 12 mesi e del 7% dall’inizio del 2020. Ha chiuso la seduta di venerdì a 1.432,78 dollari.
Gli investitori sono rialzisti sulle prospettive di Alphabet: la divisione cloud ha raddoppiato il tasso di ricavi da uno a 2 miliardi di dollari a trimestre tra il febbraio 2018 ed il luglio 2019. Non c’è dubbio che le nuove opportunità pubblicitarie di Google siano vaste, soprattutto in unità come la piattaforma video YouTube e l’app Google Maps.
Ma, mentre la compagnia aumenta le spese per queste iniziative, il governo Trump e 50 procuratori generali stanno aprendo indagini su Google per capire, fra l’altro, se abbia o meno un ingiusto vantaggio sui rivali più piccoli.
Il capo dell’antitrust del Dipartimento per la Giustizia, Makan Delrahim, lo scorso trimestre ha affermato che un crollo dei colossi tecnologici della Silicon Valley è “perfettamente possibile” nell’ambito delle valutazioni aperte durante l’estate per capire se le compagnie stiano abusando del loro potere di mercato.
Le nuove attività di Google
Mentre gli investitori cominciano a preoccuparsi del recente generale rallentamento della crescita dei ricavi pubblicitari, delle perdite competitive per Amazon.com Inc (NASDAQ:AMZN) e Facebook e per l’aumento dei controlli normativi, noi restiamo positivi su Google per via della sua valutazione allettante e del generoso portafoglio di asset che aspettano di essere sbloccati.
La compagnia, col suo forte muscolo finanziario, è all’avanguardia nelle nuove innovazioni tecnologiche che alimenteranno la crescita futura e che potrebbero contribuire a diversificare le sue entrate andando oltre l’attività pubblicitaria. In particolare, la tecnologia delle auto a guida autonoma rappresenta l’opportunità più grande per Alphabet.
Secondo noi, Google è una compagnia con un fossato resistente che è quasi impossibile sfidare. Più del 90% di tutte le ricerche su internet avvengono tramite Google e la sua controllata YouTube. Ogni giorno, Google elabora 3,5 miliardi di ricerche che rendono la sua piattaforma quella con più valore per i pubblicitari.
Ciò significa che le compagnie non possono fare altro che decidere di farsi pubblicità sulla piattaforma di Google. Per via della sua enorme presenza su internet, il colosso dei motori di ricerca domina il mercato pubblicitario digitale con il 40% del controllo del mercato a livello globale.
Allo stesso tempo, è quasi impossibile prevedere l’esito di queste indagini normative ed il loro impatto sull’attività di Google. Ma, se la storia può insegnarci qualcosa, queste indagini di solito finiscono con una multa salata e l’imposizione di cambiamenti alle pratiche interne della compagnia. Google ha avuto a che fare con entrambe le cose in Europa di recente, senza perdere la sua partecipazione di mercato nella regione.
Morale della favola
Google ha il potere finanziario e la strategia di crescita futura perfetti per fare i conti con qualsiasi imminente sfida da parte degli enti regolatori e dalla crescente concorrenza. Lo scalpore scatenato dalle ultime indagini antitrust, secondo noi, non dovrebbero distrarre gli investitori da quello che la compagnia ha da offrire.
Con i fattori tradizionali di crescita di Google che restano incontrastati e la compagnia che si posiziona per ottenere una grossa partecipazione nelle nuove aree di crescita, è scontato tenersi stretti i possedimenti di Alphabet.