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Attenzione puntata sul rally dell’USD

Pubblicato 21.11.2016, 12:52
EUR/USD
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Questa settimana i mercati continueranno a concentrarsi sulle scelte del presidente designato Trump per gli incarichi di alto livello del suo governo.

Nonostante l’evidente mancanza di dettagli, gli investitori si sono affrettati a ricavare da qualsiasi azione di Trump, idee per gli investimenti.

Fra quelli proposti per il trading, il nostro tema “Presidente Donald Trump” continua a mostrare prestazioni eccellenti, suggerendo che i nostri asset sottostanti sono in linea con il pensiero del mercato.

Un pattern cruciale che viene confermato dal successo di questo tema è che una politica fiscale più semplice sosterrà le aspettative di crescita (innescandone altre sull’inflazione di lungo termine).

Ne è conseguito un brusco aumento della curva dei rendimenti dei titoli di Stato globali.

Con questo movimento, l’USD si è apprezzato rapidamente, mentre gli investitori hanno venduto obbligazioni dei mercati emergenti spostandosi su titoli dei mercati sviluppati.

Il cambio EUR/USD ha toccato quota 1,0579 – livelli che non si vedevano dal dicembre del 2015 – e l’ampliamento dei differenziali fra rendimenti USA e giapponesi ha spinto il cambio USD/JPY sopra il livello a 110,80.

Non crediamo che il dollaro USD salirà ancora molto (i future sui Fed Fund continuano a prezzare un ciclo di restringimento debole), ma non vediamo segnali imminenti di esaurimento.

Lo scenario macroeconomico di questa settimana suggerisce un ulteriore calo dell’EUR.

In Europa, il rischio politico è aumentato significativamente, il prossimo anno si susseguiranno molti eventi politici rischiosi.

Poiché si prevede che i candidati sfrutteranno il crescente movimento populista contro l’establishment, il rischio di stravolgimenti radicali è elevato (pensate a una Fexit promossa da Marine Le Pen).

Inoltre, il fallimento dei sondaggi sulla Brexit e sulle elezioni presidenziali introduce un livello di incertezza non trascurabile.

Nel centro-destra francese, il candidato alle primarie per le presidenziali Francois Fillon ha riportato una vittoria traumatica contro Alain Juppe e Nicolas Sarkozy.

Questi risultati porteranno probabilmente a uno scontro fra Fillon e Le Pen (dopo il ballottaggio del 27 novembre fra Fillon e Juppe), quindi il rischio sui mercati aumenterà in modo significativo.

Oggi il presidente della BCE Mario Draghi presenterà il rapporto annuale della BCE al Parlamento Europeo.

Prevediamo che Draghi manterrà toni da colomba dopo il suo intervento di venerdì, sottolineando la necessità del mantenimento di una politica monetaria accomodante.

Ciò invierà un segnale chiaro: alla riunione dell’8 dicembre la BCE prorogherà di sei mesi il programma di acquisto di asset, riducendo forse il tasso degli acquisti mensili da 80 a 60 miliardi di euro.

Rimaniamo ribassisti sul cambio EUR/USD e prevediamo un movimento a 1,0400 nel breve termine.

Infine, visti i pochi appuntamenti in calendario negli USA, questa settimana i verbali della riunione di novembre della Fed passeranno probabilmente in primo piano.

Poiché il rialzo di 25 punti base a dicembre è già scontato del tutto, gli operatori si concentreranno sul percorso della politica nel 2017 e nel 2018.

Attualmente il mercato sta scontando a un prezzo inferiore il ritmo del restringimento (a nostro modo di vedere correttamente), quindi toni inaspettatamente aggressivi daranno un ulteriore motivo per un proseguimento del rally dell’USD.

EURUSD

Le pressioni all'acquisto dell'EUR/USD sono di ritorno. La resistenza oraria giace a 1,0521 (minimo 13/04/2016). La struttura tecnica lascia presagire pressioni a vendere in dissipamento. Una violazione della resistenza a 1,0746 (massimo 17/11/2016) è necessaria per confermare un'inversione. A lungo termine, la death cross rivela un'ulteriore impostazione ribassista malgrado il fatto che, da dicembre scorso, la coppia sia in crescita. La resistenza chiave giace a 1,1714 (massimo 24/08/2015). Un supporto robusto giace a 1,0458 (minimo 16/03/2015).

GBPUSD

La coppia GBP/USD viaggia nel canale discendente. Una resistenza si ubica su un distante 1,2674 (massimo 11/11/2016). Il supporto orario si posiziona a 1,2302 (minimo 18/11/2016). Si prevede un indebolimento continuo. La struttura tecnica di lungo termine è ancor più negativa perché il voto sulla Brexit ha spianato la strada a un ulteriore declino. Il supporto di lungo termine a 1,0520 (01/03/85) costituisce un buon obiettivo. Una resistenza di lungo termine è costituita da 1,5018 (24/06/2015) e indicherebbe un capovolgimento a lungo termine nel trend negativo. Tuttavia, al momento ciò appare molto improbabile.

USDJPY

Le pressioni a vendere dell'USD/JPY sono importanti. La coppia registra nuovi massimi giornalieri. Il supporto orario giace a 109,80 (minimo 16/11/2016). Un supporto orario più robusto giace a 108,56 (minimo 17/11/2016). Si prevedono ulteriori movimenti rialzisti. Siamo a favore di un’impostazione ribassista a lungo termine. Un supporto giace attualmente a 96,57 (minimo 10/08/2013). Appare assolutamente improbabile un graduale rialzo verso la forte resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si prevede un’ulteriore flessione verso il supporto a 93,79 (minimo 13/06/2013).

USDCHF

Le pressioni a vendere dell'USD/CHF sono ancora importanti. Tuttavia, si prevede un avvio delle prese di profitto e potremmo auspicare un ulteriore ritracciamento. La resistenza oraria è data a 1,0123 (massimo 18/11/2016). Si prevede un ulteriore consolidamento. Nel lungo periodo, la coppia scambia ancora nella fascia dal 2011, nonostante alcune turbolenze generate dalla rimozione dell’ancoraggio del CHF da parte della BNS. Il supporto chiave giace a 0,8986 (minimo 30/01/2015). Dalla rimozione dell’ancoraggio di gennaio 2015, la struttura tecnica favorisce tuttavia un’impostazione rialzista di lungo termine.

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